Oybò: la storia social di un calzino spaiato

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Intuito e Passione.

C’è passione negli occhi di Lionello Borean quando racconta di come è nata l’idea dei calzini spaiati Oybò.

Di come cercasse l’accessorio giusto e non trovandolo decise di crearlo .

C’è  intuito nel modo molto personale di vedere la vita di Eusebia Lupu, quella dote naturale che ti fa vedere prima le cose, quello che  potrebbe funzionare e fa sembrare tutto semplice.

Quello che traspare quando parli con loro, i creatori di Oybò, è la semplicità, il realizzare le cose  in modo naturale, quasi come respirare.

Ma partiamo dall’inizio:

Questa intervista nasce dal mio amore per Instagram. Dalla mia passione per scoprire brand nuovi che sanno comunicare in modo diverso e magari low budget nei social network.

Così un giorno scopro Oybò e il loro mondo, un mondo fatto di calzini spaiati e di tanto colore.

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Quello che mi affascina subito è che sanno raccontarsi molto bene attraverso le immagini, i video, i colori, le storie dei loro clienti che sono quasi degli amici.

Quello che non capisco è se dietro questo brand che comunica una forte personalità e che riesce ad essere “umano” ed ironico, ci sia un’agenzia di comunicazione molto importante e un budget o se sia frutto di una grande passione, intuito e creatività dei creatori del  brand.

Quello che scopro durante un’illuminante chiacchierata con Eusebia e Lionello è che dietro tutta la comunicazione ci sono loro due ed un iphone.

Sono partiti con la  comunicazione senza nessun budget ed è ancora così, sono loro due che pensano alle foto e  le fanno,  sono sempre loro che girano i video e li montano con Imovie..  Tutto quello che vediamo nei social è pensato da loro e “fatto in casa” , anche se è un termine riduttivo visto gli ottimi risultati che ottengono.

La loro “arte di arrangiarsi” è una scelta che deriva da una loro personale visione del mondo della moda, molto lontana dal glamour e dal mondo finto delle passerelle a cui siamo abituati. Per loro  la moda deve avere  una dimensione umana quindi imperfetta  e vogliono che questo si percepisca da quello che fanno, dalle loro foto e dai loro video.

Una chiave del loro successo  è sicuramente il passaparola, amplificato dai social network ed in particolare da Instagram

Non si aspettavano che così tanti clienti diventassero ambasciatori spontanei di Oybò, in poco tempo si è creata una community spontanea, gli #oybofriends , che pubblica e condivide nei social i loro calzini.

La spiegazione è molto semplice: chi acquista Oybò  si diverte nell’indossarli e non vede l’ora di comunicare che sta indossando delle calze spaiate.

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Instagram è “l’universo del loro marchio”, ci hanno creduto fin dall’inizio, è un social veloce, semplice ed immediato.

Funziona perché non servono parole, una foto è universale, tutti la possono capire ma  ognuno la può interpretare come vuole, questa è la forza di Instagram

Penso che la loro storia possa far riflettere.

Almeno per me è stato così e per questo ho deciso di scrivere questo post e condividerlo con voi che mi state leggendo.

Quello che a me è arrivato forte e chiaro è che quando si ha un sogno, una passione forte, un’idea giusta, bisognerebbe provare,  correre il rischio.

Ma solo se ci si crede veramente.

Anche si non si hanno molti mezzi e budget alti, ci si può arrangiare, almeno all’inizio, l’importante è fare, creare, studiare, essere veloci,

A volte il voler essere perfetti ad ogni costo prima di partire con un’idea ci fa arrivare in ritardo sul mercato, molte volte è meglio fare, agire e poi eventualmente sistemare in corsa.

“Done is better than perfect!”

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Attenta osservatrice e curiosa, amo i contrasti, il bianco ed anche il nero. Sono un’ esteta, cerco e trovo il bello anche nelle piccole cose di tutti i giorni e penso questo sia uno dei segreti per essere felici. Credo nel fare, nel buttarsi a capofitto nelle idee anche se apparentemente non portano a niente e nella condivisione di queste idee. Credo che sia tutto collegato: lavoro, passioni, viaggi, persone che incontri, frasi che leggi, canzoni, esperienze e che alla fine tutto si ricomponga in un puzzle perfetto.