Avete mai pensato a quanti blog esistono in rete? Nessuno lo sa con precisione, ma si vocifera di milioni di blogger che vagano, attivi e dormienti, per la rete.
Con estrema semplicità, ogni nostra domanda fatta sulla barra di ricerca di Google trova una esauriente risposta in un qualche articolo. Del resto, è esattamente questa la funzione dei blog: informare, raccontare, condividere qualcosa di davvero utile e interessante.
Lo stesso principio si applica ai blog aziendali: l’azienda apre un blog, interno al sito corporate o indipendente da esso, quando ritiene di aver qualcosa da raccontare.
E non solo in relazione al prodotto e al brand, ma qualcosa di davvero interessante per gli utenti. Le ragioni e le performance attese, per cui un’azienda decide di dedicare tempo e risorse nell’alimentazione e nella gestione di un blog sono da ricercare nella strategia di presenza online. Solitamente decide di utilizzare questo strumento chi crede profondamente e investe nel web marketing, chi ha veramente tanto da dire a tal punto che i canali social non sono sufficienti, chi cerca una conversazione e un confronto con i suoi clienti.
Quali sono le 5 domande a cui sicuramente devo trovare risposta per lanciare il mio blog aziendale?
1) Ho il tempo e la competenza giusta per farlo?
Questione ostica, quanto importante. Un blog non solo richiede una notevole disponibilità di tempo, ma soprattutto presuppone abilità e competenze. Scrivere per il web è un’arte, necessita di studio e conoscenze. Significa scrivere per gli utenti, ma anche per i motori di ricerca. Non sottovalutate quello che ci sta dietro!
2) Sto dicendo qualcosa di davvero interessante?
A prima vista, vi innamorerete della vostra idea. Vi sembrerà la cosa più fantastica che avete mai pensato! Scrivere un blog sui miei prodotti, wow, conquisterò il mondo.
Tenete conto che probabilmente online esistono pagine e pagine che parlano di argomenti simili a quello che volete approfondire voi, qualcuno ha già avuto la vostra stessa geniale idea. Dunque quando cercate gli argomenti da approfondire andate oltre le banalità, parlate di applicazioni dei vostri prodotti, raccontate la vostra filosofia come non avete mai fatto, condividete notizie utili per il vostro target. Insomma date un punto di vista nuovo e diverso, per quanto possibile.
3) Cosa fanno gli altri?
Un buon benchmark non ve lo toglie nessuno. Armatevi di pazienza, aprite molte finestre su Google e riportate link e informazioni necessarie su un file excel. Avete bisogno di avere chiara la situazione su quello che fanno gli altri, sugli argomenti che trattano, sulla loro architettura dei contenuti. Questo può aiutarvi a capire come fare o anche come non fare le cose. Il benchmark non è una fase contestuale solo al setup: quando avete in mente di scrivere un articolo, magari perchè volete posizionarvi con una chiave di coda lunga, analizzate attentamente la SERP di Google, per capire come scalarla.
4) Che linguaggio devo utilizzare?
Ok, diamo per scontato che abbiamo eliminato i formalismi, esimio cliente, spettabile ditta. Il linguaggio è più colloquiale, se possibile emozionale, sto raccontando qualcosa ma non sono un’autorità, sto solo esprimendo un punto di vista. Se racconto un prodotto, sto dando dei suggerimenti e delle dritte. Tutto questo è da tenere in considerazione, parallelamente ad uno studio del mio target che mi suggerisca se parlo con donne, uomini, giovani, clienti che mi conoscono già, potenziali. Come lo scopro? Da un’attenta analisi delle statistiche e se ci sono dei commenti.
5) Quanto spesso devo pubblicare?
Quanto spesso devo pubblicare per piacere ai miei followers e ai motori di ricerca? Per i motori di ricerca, sappiamo che la dinamicità è importante. Tuttavia è altrettanto importante la qualità, pertanto less is more.
Per i followers il consiglio è quello di tenere presente una cosa: non è tanto di rilievo la frequenza, quanto la costanza e l’apettativa. Comunicare sempre quando uscirà il prossimo post, creare un piano editoriale che venga rispettato, è sufficiente per mantenere alto l’interesse nei vostri lettori.
Buon blogging!