Dopo quasi due anni da freelance, tra incontri e progetti, errori e soddisfazioni, posso dire di avere imparato molte cose su questo mondo. Se sei un libero professionista anche tu, forse in alcune di esse ti identificherai. Se non lo sei e lo vuoi diventare, questa è una frazione di quello che ti tocca.
PRO
- Molti hanno l’immagine del freelance che lavora a bordo piscina. Pura fantasia. Finisco il mio cocktail, faccio qualche vasca e poi ti spiego perché.
- Il primo vantaggio del non avere più orari fissi è che perdi la cattiva abitudine di fissare l’orologio ogni 5 minuti due ore prima della pausa pranzo.
- Smetti anche di lamentarti di tutte quelle ore in più non pagate che regalavi alla tua azienda. Non è straordinario?
- Puoi scegliere dove e come lavorare. Chissà perché tutti scelgono sul divano, con il portatile sulle gambe.
- Riesci a essere impeccabilmente professional anche in pigiama.
- Sei il capo di te stesso. Peccato che presto scopri di essere più esigente, pressante e str***o di tutti i tuoi vecchi datori di lavoro messi insieme.
- Scioperi e ritardi dei mezzi oppure traffico e code interminabili diventano lontani ricordi. Che riemergeranno tutte le volte che avrai un appuntamento.
CONTRO
- Scegli di lavorare da casa perché la vita d’ufficio ti sta stretta, e poi passi da un open space a un monolocale.
- Rivaluterai totalmente la tristezza del lunedì mattina in ufficio. Soprattutto dopo un weekend passato in casa a lavorare.
- Per un dipendente, 9-18 indica l’orario di ufficio. Per molti freelance, il numero di ore di lavoro giornaliere.
- Non hai più le ferie pagate. Ma hai scelto di guadagnare facendo quello che più ti piace. Non è un po’ la stessa cosa?
- Dell’ufficio odiavi due cose: le riunioni inutili e quel collega insopportabile. Lavorando da casa odierai due cose: il frigo e te stesso.
- La malattia non è più un diritto. Guarda il lato positivo: essere freelance è la migliore cura contro l’ipocondria.
- Se hai fatto una fattura e alla scadenza non ti hanno pagato, prova col malocchio.
- Lagnarti di quanto lavori con un altro freelance non ha senso. Peggio è se lo fai con un impiegato, perché avrà il coraggio di risponderti: “Quanto ti capisco…”.
- In materia di tasse, il saldo è quasi sempre una mazzata. L’acconto è sempre una sorpresa. Quasi mai piacevole.
- F24. Affondato.
LANCE LIBERE
- Non bisogna mai dimenticare che Il termine freelance nasce come sinonimo di mercenario. NON nell’accezione femminile del termine.
- Il freelance è una macchina da guerra, capace di combattere contemporaneamente su più fronti, e se viene sconfitto è talmente orgoglioso da non appellarsi alla Divina Previdenza.
- La sua casa è il suo campo di battaglia. Dopo 10 giorni di lavoro consecutivi, anche letteralmente.
PIANIFICATION
- Un freelance lavora sei giorni su sette. Il settimo si riposa, organizzando la settimana.
- Risponde “Un attimo che controllo sull’agenda” anche quando la domanda è “Che fai stasera, bella?”.
- Non esiste metafora più bella della vita, per un freelance, di una pagina bianca sull’agenda. Anzi, forse esiste: due pagine bianche. Consecutive…
- Giornate libere e funzioni fisiologiche non vanno pianificate nei dettagli. Ripeti con me: non vanno pianificate nei dettagli.
- A volte hai tanto di quel lavoro che l’unica soluzione sarebbe clonarti. Ma saresti troppo crudele verso te stesso.
BRAND DI TE STESSO
- Tatuarti il tuo nome sulla fronte potrà farti guadagnare visibilità, non certo reputation.
- Per la tua immagine sul web, avere un omonimo che fa il tuo stesso lavoro è una grossa fregatura. Se poi fa lo spogliarellista, sei fregato. (True story)
- Hai creato il tuo sito, hai un profilo su ogni Social Network, hai realizzato mille progetti, eppure quella dannata rissa in età giovanile continua a tormentare la tua prima pagina di Google.
- Tutti santi su Linkedin. Poi su Facebook…
SIMILITUDINI
- Non si fa sentire da mesi, quando lo chiami dice che non esce mai di casa e poi senti da altri che è sempre in giro con Tizio e Caio. O è un ex, o è Sempronio, o un collega diventato freelance.
- Lo si avvista raramente, ha un aspetto selvaggio e l’espressione sfuggente di chi non è più abituato alla civiltà. O è uno Yeti o un freelance con molto lavoro.
- Lavorare in mutande non fa automaticamente di te un modello di intimo. Anzi.
BORN TO BE FREE
- Capisci di essere fatto per essere un freelance quando la cosa che più ti manca dell’ufficio è il sapore del caffè della macchinetta.
- Capisci di non essere fatto per essere freelance se come immagine sul desktop, al posto di un’isola tropicale, hai la foto di un ufficio.
FREELANCE CON FAMIGLIA
- Ogni mattina un freelance si sveglia e sa che dovrà farlo prima dei suoi figli se vuole concludere qualcosa.
- – E questo, piccola mia, è l’ufficio di papà.
– Ho capito, ma ora esci che devo lavarmi i capelli. - Conciliare lavoro e famiglia non concilia il sonno. Lo elimina.
- È difficile spiegare a tuo figlio cos’è una mela, figuriamoci fargli capire che stai lavorando.
CHIAMATE POSSIBILI
- “Devo fare quella cosa lì di cui non ti ho ancora parlato per quell’azienda lì che ancora non conosci. Mi invieresti un preventivo?”
- “Ti mando una mail domattina presto. Il lavoro è urgentissimo, bisognerà correre come matti”. Non si fa più sentire per mesi.
NETWORKING
- Una Partita Iva ha un unico modo per avere successo: fare rete.
- Conosci gente in gamba, partecipi a incontri entusiasmanti, realizzi progetti interessanti. Scopri quanta vita c’è oltre l’ufficio.
- Trello e Slack sono i cugini cool di Meeting e Mail.
- Se visita il tuo profilo Linkedin tutti i giorni, non vuole offrirti un progetto o una collaborazione. È uno stalker.
STATISTICHE
- Se come dipendente sei abituato a portarti il lavoro a casa, hai il 90% di probabilità in più di diventare un freelance felice.
- Il 48% dei freelance dichiara di uscire a bere per festeggiare il termine di un progetto. Ma solo lo 0,3% dichiara di farlo per dimenticare di essere freelance.
- Ci sono il 4% di probabilità che le persone che sanno che lavori da casa capiscano davvero che tu stai lavorando.
Manca qualche sfumatura, lo so. È perché sono curioso di sentire le vostre.