La mia modesta recensione sul libro di Rudy Bandiera.
Una premessa: questa forse non la definirei recensione. Riassumo quello che mi ha colpito di questo libro, e vi racconto perchè a mio parare va letto.
Seconda premessa: questo libro mi è piaciuto, soprattutto perché è un libro per tutti. Non solo per nerd, non solo per addetti ai lavori. Un libro che offre un’ interessante panoramica a chi non conosce questo mondo direttamente, ma inevitabilmente ne è travolto, e vuole capire cosa sta succedendo.
Il web è un ambiente in cui due cose mancano ancora: l’abbraccio e lo spritz.
Pochi anni, circa 10, ed è cambiato tutto. Il modo di vendere, di comprare, di comunicare, di interagire. Diciamocelo, affrontare il cambiamento non è tra le cose più banali che l’essere umano si trova a fare. Capire il cambiamento in atto può essere un buon inizio.
Hanno contribuito al cambiamento… le aziende
Quando un prodotto online è gratis, significa che il prodotto sei tu.
Un concetto semplice ma non banale. L’ipocentro da cui scaturisce tutto è il consumatore.
Una visione che Google ha posto come base su cui fondare il suo successo. Come Google, altre aziende hanno saputo stupirci su questo versante: Apple, Amazon, Microsoft, Facebook. Le aziende che più di tutte hanno cambiato il mondo. E lo cambieranno ancora.
Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.
Il nostro mondo sarà cambiato soprattutto dalle tecnologie, ma solo se queste sono in grado effettivamente di modificarci nel profondo. Se ci pensiamo bene, negli ultimi 10 anni ce ne sono molte che hanno modificato in maniera permanete il nostro modo di essere, di relazionarci, di pensare.
Web 1, 2 e 3 punto zero
Una rivoluzione di approccio, ma anche di strumenti. Da una visione di internet parziale e schematico, ad una visione di Internet collaborativo e interattivo.
La premessa storica è interessante.
C’è stato un tempo in cui il web era parsa una soluzione davvero esilarante alle aziende: possibilità di vendere in tutte le parti del mondo senza doversi spostare fisicamente e senza particolari azioni di comunicazione mirate. Il web era divenuto un nuovo orizzonte in cui investire risorse ingenti.
Non è passato troppo tempo prima di realizzare che non era così semplice e scontato intercettare un cliente e convincerlo a comprare, senza essersi fatti alcune fondamentali domande.
Fino al 2.0, il momento in cui il consumer diventa prosumer, in cui applicazioni e tecnologie consentono di essere in tutto e per tutto iperconnessi. Quello che è il nostro contesto e il nostro pane quotidiano. Essere presenti, dire sempre la nostra, sentirci protagonisti attivi.
E il web 3.0?
Riusciamo ad immaginare che ci sia ancora di più?
Semantica, 3D, realtà aumentata, web potenziato. Un mondo in evoluzione.
Ma caratteristica fondamentale, quello che più mi ha colpito, è che ognuno avrà il proprio web 3.0.
Quindi, pillola rossa o pillola blu?