Milano come valore aggiunto. Quante volte chi opera nell’ambito della comunicazione si è imbattuto in questa teoria. Le agenzie di comunicazione più valide e quotate sono quelle di Milano e lo stesso vale per gli uffici stampa. Ma siamo sicuri che sia davvero così? Siamo sicuri che sia una teoria valida sempre e ancora oggi?
Capita che aziende della provincia più profonda si affidino ad uffici stampa situati a più di 200 km di distanza purchè si tratti di Milano. Talvolta persino affiancando ad un’agenzia locale una seconda milanese. E spesso pagando tariffari ben più elevati rispetto al mercato “fuori-Milano”. Perché?
Si dice che Milano sia la capitale italiana della comunicazione, qui sono partiti i pionieri di questa professione, qui ci sono alcune tra le più autorevoli agenzie di comunicazione e uffici stampa. Poi nel tempo agenzie e professionisti altrettanto autorevoli si sono attivati anche al di fuori della metropoli lombarda ma la teoria della “superiorità milanese” è rimasta viva e prospera tutt’oggi, talvolta a sproposito.
Perché mai un ufficio stampa situato a Milano dovrebbe essere migliore di uno situato nel territorio di appartenenza dell’azienda?
Un fondo di verità in questa teoria c’è. Innanzitutto bisogna tener presente che a Milano ci sono le sedi di tantissime testate giornalistiche, il che significa che a Milano circolano moltissimi giornalisti. Se le Public Relations con i giornalisti sono fondamentali per gli addetti stampa, ecco che vivere a Milano offre parecchi vantaggi per chi fa questo lavoro: le occasioni che la città offre di incontrare e frequentare i giornalisti sono decisamente al di sopra di qualsiasi altra località. E’ quindi molto più facile giocare la carta della conoscenza personale quando sarà il momento di far pubblicare un articolo su una testata.
Una carta che non è detto, però, che anche un addetto stampa residente nella provincia di Treviso, ad esempio, non possa giocare. Perché le occasioni per rafforzare le public relations con i giornalisti possono essere anche cercate approfittando di eventi, press tour o altre ricorrenze, e soprattutto possono continuare a rafforzarsi attraverso l’utilizzo dei Social Network. E poi non è detto che l’addetto stampa residente a Milano effettivamente frequenti i giornalisti quotidianamente.
Quindi è vero che la storia dell’agenzia, insieme all’esperienza e ai contatti stampa sono gli elementi che possono fare la differenza e che a Milano possedere queste tre caratteristiche è più facile. Ma è anche vero che esistono sistemi alternativi (come abbiamo illustrato in un post precedente) e che un addetto stampa che sa fare il suo lavoro può ottenere risultati anche lì dove non conosce personalmente alcun giornalista.
Essere quindi disposti a pagare un prezzo più alto pur di avere un ufficio stampa milanese, nella speranza che possa avere maggiore influenza sui giornalisti può avere senso se un’azienda può permetterselo e se, soprattutto, l’ufficio stampa milanese offre non solo un bel carnet di contatti consolidati ma anche un’alta professionalità nell’ideazione e stesura dei comunicati stampa, nella divulgazione e nell’organizzazione di eventi.
Il vero plus, in effetti, è proprio questo: la professionalità degli addetti stampa. A Milano come ovunque. E in un momento di difficoltà economica è facile che, a Milano come ovunque, si sfruttino tutti gli stratagemmi disponibili per risparmiare sul costo del lavoro…
Le agenzie a Milano, come ovunque, si affidano anch’esse a stagisti, collaboratori occasionali, e talvolta a personale non qualificato per determinate mansioni. E questo elemento incide molto più della conoscenza diretta dei giornalisti sui risultati.
Agenzia milanese scelta sensata o no?
Ha senso quindi rivolgersi ad un’agenzia milanese solo perché è milanese quando però poi a gestire l’attività di ufficio stampa, cioè letteralmente la stesura dei comunicati è affidata a collaboratori che non sono giornalisti iscritti all’Ordine (come invece sarebbe richiesto) o a persone che non hanno alcuna esperienza di giornalismo? La risposta qui, secondo me, è no. Non perché sia sbagliato, ma semplicemente perché il gioco non vale la candela e possono essere raggiunti risultati uguali se non migliori affidandosi ad agenzie del territorio, o a un professionista qualificato, con esperienza, magari freelance, con costi enormemente ridotti.
La persona responsabile del cliente e che è incaricata di scrivere i comunicati stampa, di divulgarli, di gestire le relazioni con i giornalisti è determinante per il raggiungimento degli obiettivi. Essa è il volto, la voce dell’azienda presso i media e non c’è residenza milanese che tenga a fronte di un comunicato stampa scritto male, senza notizia, con un titolo non giornalistico o in un formato non efficiente.
Non esiste quindi una regola assoluta, ogni caso andrebbe analizzato singolarmente. Ma una cosa è certa: il mito che un ufficio stampa sappia lavorare solo se parla milanese è decisamente da sfatare.
Un ufficio stampa lavora bene quando lavora bene. Lapalissiano, ma -ahimè- non scontato.