Era il 1989, quando Tim Berners-Lee propose un progetto globale sull’ipertesto, poi noto come World Wide Web:

Il web – dice Berners-Lee – è più un’innovazione sociale che tecnologica. L’ho progettato perché avesse una ricaduta sociale, perché aiutasse le persone a collaborare, e non come un giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del web è migliorare la nostra esistenza reticolare del mondo. Di solito noi ci agglutiniamo in famiglie, associazioni e aziende. Ci fidiamo a distanza e sospettiamo appena voltato l’angolo.”

In soli venticinque anni questa innovazione ha cambiato radicalmente la nostra vita e soprattutto il nostro modo di comunicare.

Oggi il web è parte della nostra quotidianità; utilizziamo nuove tecnologie quali: tablet, smartphone, etc e consideriamo “defunta” la carta stampata come mezzo d’informazione. Aziende, liberi professionisti e non solo, si giocheranno il loro futuro professionale e commerciale nella rete e nei servizi che la stessa propone.

Sembra più una minaccia che una promessa, ma è un dato di fatto!
La rete propone, agevola, conforta, informa, racconta … ma anche manipola e soprattutto non perdona… Da voce a chiunque ha qualcosa da dire; ognuno potrà pubblicare foto, video o propri pensieri, diventando un veicolo pubblicitario e influenzare nel bene o nel male acquisti e scelte di vita… ma anche giocarsi la propria reputazione in tempo reale…

Reputazione: per spiegare il concetto propongo un interessante articolo di Cinzia di Martino che parla di reputazione online.

Per le aziende controllare, difendere e valorizzare la propria immagine, equivale a creare una rendita per il futuro, basata su fiducia ed emozioni positive che il pubblico le riconoscerà. Per il Personal Brand, curare la propria reputazione on line, significa costruire un rapporto consapevole tra la propria identità e il network .
Buona parte della popolazione in età lavorativa oggi ha già un’esposizione su web e social network. È importante quindi imparare (per neofiti) o affinare (per chi già ha una discreta esperienza) la gestione di questi dati proattivamente, in modo da non essere condizionati nelle proprie scelte da ciò che viene scritto su di noi da terzi..

L’impresa individuale o Personal Branding sembra essere oggi l’unico modo per garantirsi un lavoro.

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Come sia cambiato il mondo in generale, è evidente, ma lo è particolarmente quello professionale. Le aziende non sono più in grado di garantire assunzioni a tempo indeterminato e molti giovani si vedono costretti a diventare imprenditori di loro stessi. La libera professione che ieri era riservata quasi esclusivamente a specialisti quali: avvocati, commercialisti, consulenti, notai etc. pare essere oggi, l’unico modo per essere presenti e attivi nel mercato del lavoro.

L’era digitale fornisce la possibilità di diventare punti di riferimento o esperti nella propria materia; attraverso social network e blog, siamo in grado di dimostrare il nostro valore come esperti e raggiungere migliaia di persone.

Ci ho provato e ho individuato tre parole chiave: identità, contenuti, condivisione.

“Per vedere cosa puoi diventare, inizia col partire da ciò che sei”

Anonimo

Prima di tutto va proposta un’identità più vicina possibile alla nostra vera identità, non la creazione di un personaggio falso ed effimero; qualità quali sincerità e trasparenza sono fondamentali, non aver nulla da nascondere ci permette di esporci al mondo senza temere di essere sbugiardati; inoltre è indispensabile un’abbondante dose di coerenza se “predichi bene e razzoli male” non ci sarà futuro per te.

Che tu sia un consulente, un promotore finanziario, un designer o altro, per fare la differenza in rete, oltre che attraverso la tua Brand Identity, sarai misurato per i contenuti che proponi. Come fare?

  • Individuare argomenti inerenti al tuo mondo che potrebbero interessare i potenziali lettori;
  • Sviluppare una buona capacità di ricerca on line;
  • Attraverso un blog personale proporre articoli che attraggono, informano, incuriosiscono, utilizzando un lay-out grafico di facile lettura;
  • Condividere gli articoli sui social networks in modo chediventino casse di risonanza.

Un blog curato, aggiornato d’informazioni e notizie, potrà attirare numerosi lettori che, se reputeranno il contenuto di valore, a loro volta condivideranno gli articoli generando un atteggiamento positivo nei tuoi confronti.
Le conversazioni digitali hanno cambiato il “come” si svolge una relazione; i social networks non più solo un mezzo per connettersi a parenti o amici, ma una parte importante del nostro quotidiano, che ricordiamolo, può essere misurato e monitorato.
Oltre a essere un veicolo pubblicitario, diventerai a tua volta un prodotto e quando cercherai lavoro, sarai valutato anche in base alla tua personalità e a quello che esprimi sul web.

Ma quali sono i social più adatti al nostro personal brand?

Come ho scelto io? Ho immaginato di allestire un guardaroba con abiti per tutti gli usi…

Come non avere un capo formale per una riunione di lavoro o la presentazione di un progetto?
E ho trovato Linkedin nel quale proporre la mia futura carriera, chi sono e chi vorrei diventare … un prodotto di marketing utile a “venderti”…

Tuttavia potrei aver bisogno di un capo pratico per spostamenti rapidi
Twitter sembra l’ideale, le sue caratteristiche di mini-blogging si prestano a conversazioni veloci; 230 milioni di utenti attivi e 140 caratteri per un tweet;

E per una happy hour?
Uno spazio dove stabilire legami sociali e distrarsi, conoscere nuove persone e creare gruppi d’interessi comuni? Facebook è perfetto, un social dove un terzo degli italiani è iscritto e dove oltre a conversare puoi dimostrare ciò che sai e perché no, trovare un lavoro…

Per il tempo libero qualcosa di colorato e insolito?…
non puoi fare a meno di Istagram, dove condividere foto o di Pinterest dove “pinnare” qualche situazione curiosa; entrambi utili se vuoi parlare di turismo o moda.

Per tutti i giorni e tutte le ore?
Google+, pratico per tutti gli usi e Youtube diventata la prima piattaforma per la condivisione di video mondiale (oltre un miliardo di utenti mensili).

In funzione del tempo che avrai a disposizione, potrai scegliere in quale social essere presente; il mio consiglio? Meglio pochi ma attivi, chi deciderà di seguirti o ti cercherà gradirà essere costantemente aggiornato e in questo modo avrai più tempo per cercare on line, argomenti che possono interessare chi ti segue.
Presa confidenza con la rete, troverai un sacco di applicazioni che ti aiuteranno a gestire il tuo traffico: Hoosuite, Crowdbooster, Socialflow… tanto per citarne alcuni, ma questa è un’altra storia!

 

Molto utili due libri:

Personal Branding di L. Centenaro e T. Sorchiotti, prima edizione 2010, ultima ristampa nel 2013
Fai di te stesso un Brand di Riccardo Scandellari edito da poco e disponibile anche in formato digitale.

 

“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”

San Francesco d’Assisi