Con questo titolo credo proprio di aver attirato la vostra attenzione!
Ecco a voi il Santo Graal di ogni strategia video, ormai, quasi, una chimera, a causa del numero impressionate di contenuti che ogni giorno popolano il Web ed i Social Media, appannaggio di grandissimi brand, forti di budget illimitati, creatività stupefacenti ed effetti speciali degni dei blockbuster di Hollywood.
Però, in realtà un escamotage c’è, un piccolo segreto che un’agenzia di Toronto, la John st. (scollate fino al fondo pagina e cliccate su “click to see more unignorable ideas from John st.”) ha svelato in questo illuminante Social Video:
[youtube=http://youtu.be/tIwH7ptHCWc]
Siete scioccati? Ebbene si, è tutto vero: i video virali non esistono! Tranquilli siamo di fronte ad una parodia, non che non esistano Bot o view acquistate, ma in questo caso tutto è stato portato all’eccesso con maestria comunicativa, creatività e capacità visuale da un’agenzia che vuole sfruttare l’ironia ed il paradosso per promuovere i suoi servizi creativi e strategici.
Ed è proprio il prendersi un pò in giro ed il prendere in giro chi pensa che le sole visualizzazioni siano il valore di un social video che rende il video efficace. La strategia è chiara: ti incuriosisco ed ingolosisco con un facile risultato, ma in realtà sotto sotto è una fregatura. Poi ti svelo il trucco e ti spiego che sono riuscito ad ottenere il mio scopo, sicuramente views al video (quasi un milione) ma, soprattutto e di valore molto molto superiore, le interazioni: 6.634 thumbs up, 4691 condivisioni e 1373 commenti. Ed a questo punto: Chapeau!
Ci rimane, però, un dubbio, come si fa a creare o rendere un video virale? Purtroppo non esiste un formula magica, ma è necessario un mix di più elementi che, opportunamente dosati, permettano di avere delle chance di ampia diffusione e condivisione. Alcuni di questi elementi li abbiamo già indicati qui: repetita juvant!
Ed a questi vi aggiungo, ben inteso se tutti gli elementi predetti sono stati ben studiati nel contenuto video – che necessariamente deve essere di qualità – un pò di investimento in spazi on line (ad es. pre roll, post consigliati, spazi sponsorizzati) per dare visibilità iniziale nel momento dell'”Ingnite” (l’accensione dell’interesse sul video) e sostenere la viralità acquista per determinarne l’impennata al momento del “Tipping point” (il punto critico dal quale l’epidemia inizia a contagiare altissime quantità di soggetti).
Il tutto da farsi con una visione necessariamente strategica e senza eccessi, non c’è niente di peggio di un Social Video con centinaia di migliaia di visualizzazioni, ma con un contenuto non adeguato e qualche decina di commenti e condivisioni palesamenti fake.