Il 30 gennaio scorso l’Osservatorio Mobile Marketing & Service del Politecnico di Milano ha presentato i dati relativi alla navigazione da dispositivi mobili nel 2013 in Italia: 37 milioni di smartphone, 27 milioni di navigatori in mobilità, 75 minuti medi al giorno passati sul web da device mobili. Non c’è da stupirsi più di tanto di questi dati se pensiamo che ormai smartphone e tablet stanno entrando a far parte di ogni aspetto della nostra vita.
Attraverso di loro ci connettiamo al nostro mondo lavorativo e affettivo: mail, sms, messaggi di Whatsapp, notifiche dei social network si accavallano alle app che utilizziamo per avere informazioni su meteo, traffico, orari dei mezzi pubblici… Ogni nostro tempo morto viene occupato dall’utilizzo di device mobili: mentre si aspetta l’autobus, durante gli spostamenti, in attesa dal medico, al bar prima che ci portino il caffè. Ogni momento è buono per rispondere ad una mail, mandare un messaggio, prendere un appunto, leggere un argomento interessante o pianificare un’attività.
Grazie alle tecnologie mobile, si è superata la vecchia antitesi tra reale e virtuale: i device mobili sono entrati a far parte della nostra vita quotidiana, seguendoci in ogni momento e in ogni luogo. La tecnologia non produce più solo elettrodomestici ingombranti che occupano uno spazio fisso e che erogano un unico linguaggio: ogni giorno portiamo con noi in un dispositivo unico sia il telefono sia il pc (e il mare di potenzialità di utilizzo offerte dal web), ma anche la radio, tutto il nostro archivio musicale, film e video, per non parlare di documenti di lavoro e addirittura le nostre reti sociali e di relazioni interpersonali, grazie agli oramai diffusi social network.
Questa presenza e pervasività ormai costante in ogni momento della giornata fanno sì che il mezzo mobile non sia semplicemente un media in più, da aggiungere agli altri, ma un vero e proprio nuovo paradigma comunicativo dal quale partire per costruire le nuove strategie del prossimo futuro. Parafrasando MacLuhan: the mobile is the message, il mobile influenza quindi i messaggi che vengono diffusi e non può prescindere da riflessioni sulle sue caratteristiche peculiari.
Gli studi sulle abitudini e modalità di utilizzo dei device mobili diventano importanti in questo momento per far capire alle aziende quali prodotti e quali servizi offrire in momenti precisi della giornata. Non è più sufficiente targetizzare i messaggi, ma bisogna tener in considerazione la fascia oraria e il contesto di fruizione, come dimostra una ricerca di Procter & Gamble sulla mobile experience, secondo la quale il momento migliore per inviare sconti e messaggi promozionali sono le ore centrali della giornata.
I device mobili, spesso utilizzati in momenti di pausa, tra un’attività e l’altra, non danno all’utente il tempo e le condizioni per rispondere in modo ampio e articolato: ecco che il tap, la foto, il video sono le modalità di interazione più rapide e semplici da utilizzare, e diventa quindi necessario studiare nuove modalità più brevi e percorsi meno complessi per favorire i processi di interazione con i propri destinatari.
La geolocalizzazione diventa un fattore imprescindibile da ogni strategia mobile che si decida di implementare: aumenta l’interazione e la possibilità che attività e prodotti siano visibili e presi in considerazione direttamente sul posto.
Da non dimenticare poi che non solo le persone interagiscono grazie alle tecnologie mobile, ma anche gli oggetti, come accade con l’internet of things. Pensiamo al classico esempio dal sapore futuristico in voga qualche anno fa: il frigorifero ci avverte con un sms quando abbiamo finito il latte. Ormai un esempio del genere è superato: la nostra app “lista della spesa” riceverà l’informazione del latte finito dal frigo, degli spaghetti quasi terminati in dispensa, invierà le informazioni al nostro supermercato di fiducia che così confezionerà la nostra spesa senza aver bisogno del nostro intervento.
In questo scenario in continua evoluzione, tutte le attività correlate al mondo del mobile si stanno dimostrando di importanza strategica per gli anni a venire. Non si tratta solo di sfruttare le occasioni offerte dalla tecnologia del mobile, sperimentare soluzioni innovative e sviluppare tecnologie di supporto, ma soprattutto di ripensare le modalità comunicative del mondo che sta mutando sotto le nostre mani, anzi, sotto i nostri tap.