La rete come propulsore dell'aggregazione aziendaleMargherita Soligo torna su 4marketing per parlarci delle possibilità che ci offre la rete.

La rete permette alle aziende italiane di aumentare la loro dimensione attraverso processi di integrazione?

Prima di affrontare questa problematica ritengo opportune alcune premesse di base. L’azienda non è un sistema a se stante, isolato dal resto del mondo ma, al contrario, agisce ed interagisce con altri sistemi esterni tra i quali il mercato, la tecnologia e le istituzioni. L’azienda è un sistema aperto in quanto essa è collegata col mondo esterno attraverso le operazioni  che compie con altri soggetti (acquisto di materie prime e di merci, vendita di prodotti, assunzioni di personale … ed altro);  pertanto, l’azienda riceve dall’ambiente e dà all’ambiente nel quale agisce.

L’azienda è anche un sistema dinamico, in continua evoluzione, infatti:

–  deve adeguarsi in ogni momento alle leggi del mercato e alle esigenze dei consumatori, spesso mutevoli;

–  nel contempo l’azienda stessa può, con le sue scelte, e con la sua presenza, influenzare il mercato (ad es. l’azienda può immettere sul mercato il suo prodotto ad un prezzo inferiore a quello praticato dalla concorrenza).

Lo sviluppo della rete, in questi ultimi anni, ha fatto si che tali concetti di “sistema” siano diventati ancora più aperti e più dinamici. L’apertura delle frontiere UE, con la libera circolazione delle persone e dei capitali, ha creato le condizioni per facili spostamenti delle imprese  da un Paese all’altro, incrementando la concorrenza.  Attraverso un processo più lungo e laborioso ciò è avvenuto anche a livello mondiale determinando la cosiddetta economia globale. L’aumento dell’offerta pone nuove sfide alle imprese italiane, venendo meno le condizioni di protezione nazionale. In Italia, in quasi tutti i settori economici, le aziende soffrono del problema delle esiguità dimensionale, rispetto ai grandi colossi europei e mondiali. L’eccessiva frantumazione aziendale, la scarsa capacità imprenditoriale e manageriale, l’incapacità di intraprendere la strada delle alleanze hanno reso l’ Italia un mercato facilmente conquistabile dalle imprese straniere con vocazione ad operare sul panorama internazionale.

Pertanto, ritengo che le imprese italiane debbano da una parte trasformarsi in grandi e medi gruppi aziendali capaci di operare su scala internazionale, con strategie di diversificazione dei servizi/prodotti offerti su un più ampio mercato e dall’altra effettuare rapidamente concentrazioni a livello finanziario, commerciale e produttivo, quali: fusioni aziendali, management contract, venture capital, franchising ed altro.

L’ aumento dimensionale delle nostre aziende permetterà:

a) l’ottenimento di maggiori economie di scala nonché una migliore formazione del personale;

b) di dare ai consumatori più efficaci risposte in termini di marketing;

c) un più facile investimento nei processi telematici.

L’ integrazione può avvenire tra imprese che operano nella stessa fase e/o tipologia di produzione (es. due aziende che producono jeans) oppure in fasi successive lungo la filiera e/o in tipologie di produzione complementare (es. un’azienda che produce jeans con un’altra che produce scarpe). Nel primo caso si parla di integrazione orizzontale, nel secondo di integrazione verticale. Sicuramente per questo processo di sviluppo aziendale, la tecnologia, internet e il cloud (brand engagement ) hanno avuto, hanno ed avranno un ruolo importantissimo poiché permettono numerosi e rapidi contatti tra aziende che mirano all’integrazione. Occorre quindi che le aziende,  in rete, stabiliscano tra loro un rapporto di reciproco rispetto dove la soddisfazione delle esigenze e delle aspettative arrivi a costruire in modo solido un forte impatto sul processo decisionale. Nonostante la comunicazione online rappresenti uno scenario “liquido” e mutevole certamente il web ha permesso in questo ultimo decennio di ampliare, anche attraverso le integrazioni, le opportunità di business delle imprese azzerando le distanze tra le stesse.

Sebbene in Italia la crisi economica abbia in quest’ultimo periodo bloccato il processo di sviluppo aziendale che era in atto, sono convinta che, alla ripresa, questa sarà la strada da seguire per poter competere a livello europeo e mondiale. L’ Information Technology (IT) con i suoi sviluppi così radicali ha avuto profonde implicazioni e conseguenze anche sull’industria italiana. L’  I.T. ha modificato il modo di lavorare delle imprese e ha inoltre creato delle nuove opportunità per  le stesse
La globalizzazione progressiva del settore industriale-commerciale  e lo sviluppo della rete permettono di stipulare accordi ed effettuare fusioni strategiche importanti per fronteggiare una concorrenza sempre più agguerrita.
Ad esempio, il settore bancario italiano sta vivendo una stagione di forte consolidamento attraverso operazioni di fusione; così come i settori: meccanico, del turismo, delle costruzioni e dell’ottica..
Le aziende italiane  sono decisamente troppo piccole, lo dice anche un’indagine recentemente pubblicata su CorrierEconomia (art. di M.S. Sacchi); i risultati della ricerca mettono, infatti, in luce la notevole distanza che separa le nostre imprese dai colossi internazionali. Secondo il dott. A. Guerra (a.d. di Luxottica) stiamo vivendo “un momento che ha grandi opportunità ma, per poter giocare la partita, occorre   una certa dimensione” e ancora, e ancora “una rivoluzione tecnologica che riguarda Internet ed i sistemi informativi…”.

Sono convinta che la rete abbia dato e possa ancora dare un contributo fondamentale al processo di aggregazione tra le imprese. Il sito web aziendale è oggi diventato il principale strumento di pubblicità dei propri punti di forza nella ricerca di altri partners disponibili ad operazioni di aggregazione.

Sono così nate un questi ultimi anni diverse società di consulenza in materia di aggregazione via internet. Queste società si pongono come obiettivo la creazione di opportunità per le aziende, con un preciso riferimento alle reti di imprese, offrendo assistenza, servizi, consulenze, tutoraggio, formazione ed aggiornamenti per tutti coloro che vedono nelle aggregazioni aziendali il più innovativo strumento per superare crisi congiunturali o strutturali e diventare competitivi nello scenario internazionale. Questo modello di sviluppo aziendale può offrire importanti opportunità anche in termini di sviluppo occupazionale, sociale e di rilancio della macro economia del nostro Paese.