Personal Brand: perché scegliere te?Il personal branding sta diventando sempre più importante, per una serie di ragioni:

  1. Cambiamo sempre più spesso lavoro e i lavori che svolgiamo sono sempre più peculiari e particolari;
  2. È aumentato il numero di freelance, non tanto e non solo per la difficoltà di trovare il posto fisso ma anche perché è cresciuto il numero di lavori che possono essere fatti da personale non dipendente;
  3. Le piccole imprese nostrane hanno bisogno sempre più spesso di attività per le quali è conveniente non che utile avere il supporto di un libero professionista;
  4. Sono disponibili strumenti a basso costo che permettono ad ognuno di promuoversi, di raccontarsi e di emergere per le proprie differenze;
  5. Infine, in un mercato del lavoro sempre più statico, una delle modalità per fare carriera è cambiare azienda e quindi una corretta gestione del proprio personal brand diventa importante anche in quanto lavoratore dipendente.



Detto ciò, ma cos’è precisamente sta cosa?
Lascio perdere le edotte definizioni e provo a dirvi la mia. Il personal branding secondo me è un percorso che dovrebbe portare ognuno a costruire, pensare, immaginare e fare il lavoro per il quale si sente portato. Il personal branding è un viaggio alla scoperta di sé stessi, delle proprie passioni e dei propri talenti. Il personal branding non sono gli strumenti – i social media, peraltro utili – non sono nemmeno ricette pre-confezionate di successo, non sono i sogni da manager-auto-di-lusso-business-class. Il personal branding è altro: il personal branding siamo noi! E il chiedersi chi lavorativamente siamo, non è una cosa banale. Non ditemi il pilota, la modella, l’ingegnere; ditemi che tipo di pilota, quale modella e che tipo di ingegnere. Serve scavare, e non tra i CV altrui e le icone web. Abbiamo bisogno di partire con delle domande.

Personal Brand: le domande da cui partire!

E quindi?
Sul come promuoversi lascio agli esperti il campo: Twitter, Facebook, Linkedin, Blog, conferenze, libri, e-book, … Vi basta cercare su Amazon o chiedere a Tommaso Sorchiotti e Luigi Centenaro.
Io mi concentrerei sul cosa promuovere di voi: non promuovete cosa sapete fare o come lo fate o cosa avete fatto o cosa avete studiato. La scelta parte sempre dal perché. Partire dalla domanda “perché voi”, cosa è che vi rende unici? Quali sono i vostri valori come professionista? Non credo esistano ricette magiche per rispondere a queste domande: provo solo a dare delle indicazioni!

  1. Scrivete la vostra storia e trovate un filo rosso nelle vostre scelte di vita. Perché avete fatto un determinato percorso? Perché siete andati lì?
  2. Partite dai difetti e trasformateli in qualità: sono le vostre peculiarità e capacità più importanti.
  3. Non dimenticate hobby e passioni e ve lo dico non perché le vostre passioni debbano diventare il vostro lavoro ma perché in queste attività solitamente emergono i lati del carattere più identificativi
  4. Dopo che avete scritto tutto ciò, potete leggere ciò ne è venuto fuori, ora non vi rimane che prendere tutti gli aggettivi comuni (bello, bravo, esperto, preciso, …) cancellarli e provare a spiegarvi meglio, renderli cioè tangibili. Non abbiate paura!

Una volta finito, dovreste avere 10 righe che dicono chi siete e perché un’azienda dovrebbe prendere voi. Per capire se avete lavorato bene vi basta rispondere ad una semplice domanda: voi vi assumereste?