Tutti noi, almeno una volta nella vita, abbiamo avuto un’idea che ci sembrava geniale.

Quell’illuminazione che ti arriva di notte quando non riesci a dormire, mentre guidi perso nei tuoi pensieri, sotto la doccia, durante un volo aereo interminabile o leggendo un libro.

idea

Poi di solito l’idea geniale va a finire in un post it giallo o in una nota del cellulare.

E rimane lì finché diventa vecchia e perde appeal.

Quel nuovo prodotto che avevamo in mente, quel servizio rivoluzionario, quel libro geniale, rimarranno per sempre delle lettere scritte male ed in fretta su un pezzo di carta.

A me è successo moltissime volte e come a me anche a molte persone che conosco, complice la crisi, molti ultimamente si stanno ingeniando per avere l’idea che gli cambierà la vita.

Idee che, la maggior parte dei casi, muoiono con la stessa velocità con cui nascono per diversi motivi:

  • paura di buttarsi
  • investimento economico troppo alto
  • paura di mollare tutto
  • mancanza di tempo
  • paura di essere copiati e di giudizi negativi

Ma come facciamo a sapere se l’idea avrà successo? Come possiamo valutare le reazioni del mercato? Come possiamo testare l’idea senza un investimento di tempo e denaro troppo elevato?

Ultimamente girovagando per la rete ho trovato e poi letto il libro di Alberto Savoia “Pretotype it”: “Assicurati di costruire la cosa giusta prima di costruirla per bene”, questo è il mantra di Alberto Savoia.

Pretotipare indica un nuovo approccio all’innovazione dove  il “fare” vince sul “parlare”.

L’azione diventa parte fondamentale del processo di innovazione, per capire se la nostra idea vale la pena di essere sviluppata, o se è il caso di modificarla o abbandonarla del tutto.

Questo libro mi ha fatto venir voglia di provare a creare un oggetto che avevo in mente da un po’: ho creato un prototipo in 3d tramite un servizio online (Shapeways.com)
E quella che era solo una mia idea, mi è stata recapitata a casa in un pacchettino dopo una settimana spendendo 10 euro.

stampa 3d

Io mi sono fermata qui – perché già da un prototipo in 3d avevo capito che la mia idea non funzionava – non piaceva neanche a me figuriamoci agli altri!

Ma che soddisfazione questo fallimento!
Sapere per una volta di averci provato e soprattutto avere avuto la conferma che tutto è molto meno complicato di quello che sembra; ora so che se avrò un’altra idea, i mezzi e gli strumenti per testarla sono a portata di mano, semplici ed economici.

Visto che le idee non mi mancano mai, ho cercato altri modi per testare il mercato e capire se un’idea possa funzionare, anche nel caso in cui non si tratti di un oggetto fisico ma ad esempio di un servizio:

•    Creare una landing page, quella che nel libro “pretotype it” viene chiamata “ porta finta” che spiega l’idea/progetto invitando l’utente ad un’azione, ad esempio:”clicca qui se sei interessato”
Riesco così a creare una mailing list di potenziali futuri clienti interessati e a ricevere feedback dagli utenti su come poter migliorare il mio progetto o modificarlo.

•    Creare una mini campagna su adwords collegata alla mia landing page per capire quanto le parole chiave inerenti l’idea/progetto che ho in mente vengano ricercate e quindi quanto interesse ci sia da parte di quello che ritengo essere il mio target di riferimento.

•    Utilizzare Google Trends, uno strumento gratuito per effettuare ricerche di mercato.

•    Coinvolgere qualche influencer del settore di riferimento e chiedergli una opinione a riguardo: lui potrebbe essere il tuo primo cliente.

•    Creare una campagna di crowdfunding come test per valutare l’interesse del pubblico, dal momento che permette di vendere il prodotto quando è solamente un’idea o un prototipo, può anche generare una community di primi influencer.

Forse è questo l’approccio corretto per fare innovazione? Testare sempre un’idea prima di partire?

Non lo so, ma credo che la perfezione a volte possa essere un freno per l’innovazione e che molte volte sia meglio fare ed agire, in fondo anche Mark Zuckenberg dice “Done is better than perfect!”