“La creatività è la capacità di guardare la stessa cosa che guardano gli altri, ma vedere qualcosa di diverso” C. Thompson
Sicuramente a molti di noi sarà capitato di provare ammirazione difronte alle grandi invenzioni, mediche o industriali, quelle che hanno cambiato il nostro modo di vivere, di produrre o di curarci; spesso si pensa che siano frutto di anni e anni di studi, grandi investimenti ecc. ecc., tutto vero ma, alla base c’è sempre stata una buona idea e soprattutto qualcuno che vi ha creduto!
Quando possiamo dire che un’idea è davvero buona? Come si riconosce? Siamo tutti creativi o è una dote rara?
Con queste domande nella mente, mi è capitato fra le mani il libro di Chic Thompson “Eureka. Libera la tua creatività”.
Si tratta di un libro scritto in modo chiaro e diretto, apre la mente a nuove tecniche e strategie e aiuta nel processo che porta a generare idee nuove e a selezionarle; è stata però una sezione in particolare a colpirmi molto – soprattutto in relazione alle nostre realtà aziendali – quella dedicata alle frasi-killer.
Cosa sono le frasi killer?
E’ già abbastanza difficile, per un imprenditore oggi, trovare il tempo e la serenità necessaria per elaborare nuove idee, ma quando anche ne avesse o gli venissero proposte, come può fare a selezionarle e a capire su quali puntare e quali invece cestinare? E qui entrano in campo le insidiose frasi killer-ammazza idee.
Quelle frasi che ognuno di noi dice spesso automaticamente anche nella vita di tutti i giorni e, che taglienti come rasoi uccidono l’idea sul nascere. Qualche esempio: dalla più tiepida “si ma…” a “ci abbiamo già provato prima”, “la concorrenza ti mangerà vivo..”, “ non è in budget”, “Finora abbiamo sempre fatto bene”. E ancora, “ Non sprecare tempo a pensare”, ”E’ troppo avanti sui tempi”, ”Abbiamo sempre fatto in questo modo perché cambiare”…
Quante volte abbiamo provato delusione e amarezza di fronte a queste frasi che chiudevano il discorso, e ce ne siamo tornati a casa con le nostre proposte innovative nel sacco…
“L’innovatore ha per suoi nemici quelli che hanno lavorato bene nel vecchio e come tiepidi sostenitori quelli che possono fare bene nel nuovo”. N. Macchiavelli “Il Principe” 1513
Essere innovatori vuol dire rompere gli schemi, ciò non è mai stato facile né indolore: le frasi citate prima sono delle “resistenze”, ma la novità dell’approccio di Thompson sta nel fatto che possono essere gestite, non “subite”, cambiando il punto di vista.
Esaminandole si possono vedere anche come “domande nascoste”, in questo modo si può cercare la risposta giusta che riapra il dialogo e dare un’altra chanche alla nostra idea.
Per esempio “ Non è in budget” potrebbe celare la domanda “quanto potrebbe costarci?” oppure “lo abbiamo già provato prima” potrebbe essere” Che cosa c’è di nuovo e di diverso nel tuo approccio?”. Se le frasi killer sono semplicemente delle domande, la strategia è semplice: basta rispondere!
E’ uno spunto in più per imparare a presentare al meglio i nostri progetti o per criticare costruttivamente i progetti ricevuti.
Thompson con l’aiuto della psicologia cognitiva esamina le più popolari frasi killer e in base alle ragioni per le quali vengono pronunciate identifica sette categorie:
- Generalizzazione
- Disprezzo
- Selettività
- Inerzia
- Comparazione
- Catastrofismo
- Perfezionismo
Per ognuna di queste, c’è una precisa strategia di “disinnesco”e tutto ciò per permettere di portare avanti un dialogo costruttivo nel quale si trovano i punti di forza e di debolezza: così si aiuta l’idea a diventare progetto, quindi realtà e forse successo.
Succede spesso di scivolare su una frase killer anche ai migliori; ecco alcune frasi-killer celebri:
“I gruppi con le chitarre stanno per scomparire” Decca Records scoraggiando i Beatles 1962
“Non c’è ragione perché ciascun individuo abbia un computer in casa” Ken Olsen presidente della Digital Equipment 1977
“Cosa? Tu vuoi fare navigare un veliero controvento accendendo un falò sotto il ponte? Non ho tempo per ascoltare simili idiozie!” Napoleone I di Francia rifutando il motore a vapore di Robert Fulton.
Oggi ci fanno sorridere, eppure abbiamo citato personaggi illustri e capaci, che tuttavia non seppero cogliere queste opportunità di successo. Così le ha colte qualcun altro…
Dai tempi di Leonardo da Vinci le buone idee non sono mancate nel nostro paese e sono sicura che è proprio nei periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo, che possano fare la differenza ed essere carte vincenti per rilanciare le nostre imprese.
Sarebbe bello se alla luce di quanto letto la prossima volta che vi verrà proposta o che verrà a voi stessi un’idea, invece di rispondere in automatico con una frase-killer come “si ma..” oppure “no impossibile” vi uscisse dalle labbra un incoragginate ”si e potremmo anche..” e si aprisse un bel dialogo.