competenze linkedin

Da un po’ di tempo a questa parte è apparsa questa nuova opzione (endorsements, in italiano conferme delle competenze) nel social network professionale più famoso al mondo. LinkedIn, come già sostenuto dagli amici di SantaFe in questo articolo, ha letteralmente invaso le nostre email e la nostra timeline per lanciare il nuovo strumento. Ma di che cosa si tratta?

In pratica l’obiettivo di questo servizio è di permettere agli utenti di contribuire alle competenze di altri membri e far sì che questo avvenga sul proprio account. Come spiegato qui i contatti in rete saranno in grado di confermare le competenze indicate per ogni profilo suggerendone di nuove se ritenuto opportuno. Il risultato finale apparirà più o meno in questo modo nel profilo pubblico:

competenze ed esperienze

All’atto pratico quello che accade è che s’innesca una sorta di grande analisi di posizionamento in termini di personal branding dove ogni persona esprime un giudizio per quanto percepisce sia competente od esperto un suo contatto in merito ad alcune tematiche. Per esempio oggi, ho ricevuto da cinque persone diverse una quindicina di gradite conferme. La loro valutazione però mi ha fatto riflettere. Ormai la rete dei miei contatti LinkedIn è alquanto numerosa. Per scelta, in questo Social Network, cerco di curare con attenzione gli inviti che ricevo ad entrare in rete da persone che non ho mai incontrato di persona. Cerco di sviluppare soprattutto la forza dei legami deboli con cui, nel corso degli anni, ho avuto delle esperienze professionali di varia natura. Capita però che, con il tempo, alcune di queste relazioni si siano raffreddate e che abbiano perso la capacità di leggere l’evoluzione delle mie competenze ed esperienze.  Capita quindi che alcuni di questi esprimano la loro opinione in merito a come mi percepiscono, in funzione di quello che scrivo sul blog o che pubblico sulla timeline in quanto reputo interessante. La nuova funzione di LinkedIn è uno strumento di rilevazione delle mappe percettive del mio personal branding.

Non conoscendo in modo esplicito il criterio secondo il quale queste persone hanno espresso la loro opinione, rifletto semplicemente sul fatto che la timeline si conferma a tutti gli effetti come uno strumento di comunicazione bilaterale che interagisce con il mio profilo professionale riportando pubblicamente quanto la mia rete di contatti ritiene sappia fare. Che c’è di nuovo? Rispetto a quello che si sente professare da lungo periodo in merito alla possibilità di misurare il feedback delle azioni sul web, all’interattività e bidirezionalità della comunicazione sui social network e all’importanza della brand advocacy e del passaparola online? Niente. Se non il fatto che il feedback della vostra comunicazione si riflette direttamente sul vostro profilo e che (lo è sempre stato, ma adesso forse sarà più facile capirlo) la vostra faccia andrà gestita esattamente come il brand della Coca Cola.

Che LinkedIn fosse molto di più di un semplice CV online lo sapevamo da tempo. Che fosse in grado di influire sulla nostra reputazione anche. Quindi non credo ci stupirà troppo sentirci dire che, se non l’abbiamo ancora fatto, è bene cambiare approccio dato che ci troviamo di fronte ad un cambio di paradigma.

Vediamone assieme altre implicazioni.

Una delle caratteristiche che ho sempre amato di LinkedIn sono le raccomandazioni (ora si chiamano segnalazioni). Sono come delle mini-lettere di raccomandazione, solo che sono pubblicate on-line per cui tutti possono vederle. Quando scrivo una raccomandazione a qualcuno, sono molto selettivo e cerco di farlo in modo sentito e molto preciso. Non scrivo se non ho lavorato direttamente con la persona o avuto con lei un’esperienza di lavoro significativa. Si tratta di una azione importante che implica tempo e impegno e che, per il nostro personal brand, fa raccontare in modo esperienziale ad altri il nostro valore. Credere a quanto racconta il mio CV è più facile se a raccontarlo sono altri…

Le Conferme delle Competenze invece sono meno impegnative. Con un semplice clic del mouse consentono di esprimere 60 opinioni sulle esperienze di altrettante persone in soli 10 minuti. Capita che al login si venga accolti con un suggerimento del tipo: “Sai, Mario è un esperto di Marketing Strategico. Confermi?” Una sorta di quiz alla “The Milionarie” in cui ci viene chiesto: “…l’accendiamo?”

Il rischio è che l’effetto network marketing si impadronisca di noi. Tenendo conto che la persona che avete appena “approvato” con un comodo one-click riceverà un’e-mail di quanto avete fatto, il giochino potrebbe facilmente portare a delle distorsioni sul suo corretto uso innescando gare di popolarità già viste con il #celopiùlunghismo di twitter. Click, click, click. “Guardami come sono gentile.” Suggerisce implicitamente di ricambiare il favore. Ma anche se culturalmente siamo portati a pensare che le dimensioni contano e molti dei cosiddetti social media guru che volteggiano in giro ci promettono numeri accattivanti, ricordiamoci la paretiana importanza della qualità dei rapporti. Come sosteneva Tim Sanders: Competenza, Empatia e Buone Relazioni…

Il rischio è che diventi l’ennesima forma imbarazzante di auto-promozione monodirezionale usata né più né meno come il pulsante “mi piace” sull’aggiornamento di stato del profilo Facebook di vostro cugino. Se così fosse lo strumento si scioglierebbe come neve al sole. E a quanto pare sono già in molti a metterne in discussione il valore: forum LinkedIn.

Provo ad espormi. Sebbene mi piaccia il significato che accompagna il concetto di #faccecomebrand nel farci vedere come l’unica qualità che conta è quella percepita, LinkedIn finirà col dare a tutti quei piccoli rettangolini blu pieni di parole come “Cloud Computing”, “Scrittura”, ” Product Marketing “, ecc. il valore corrispondente allo sforzo impiegato per assegnare una conferma di competenza a qualcuno: e cioè… Nulla! Lo farà perché è ancora un servizio unico nel suo genere e credo che sia strategico per LinkedIn salvaguardare la sua proposta di valore evitando di imitare altri social network dai fini completamente diversi.

Voi che dite?