Se riconoscete voi o la vostra azienda in una o più delle seguenti tipologie, allora la vostra creatività è a rischio.
Il tipo “Siamo Occupati“. Sono occupato. Sono di fretta. Ho l’agenda piena. C’è da fare. Ho lavorato 30 ore in due giorni. Correre, muoversi, fare ora. Siamo sempre in ritardo.
Il tipo “A.A.A. Idee Cercasi” C’è bisogno di creatività. Cosa devo inventarmi? Ci vorrebbe qualcosa di nuovo? Se andiamo avanti così non va bene?
Il tipo “Lavoro=Guerra di Trincea“. Siamo sempre aperti. Chiamami pure quando vuoi? Sono sempre disponibile. No, niente ferie, bisogna lavorare.
Sempre più spesso quando vado in azienda sento un mix di queste tre tipologie di frasi. Le ferie sono viste come un’oltraggio, il tempo come una specie in via di estinzione e la creatività come l’acqua nel deserto. Io stesso cado in questo perfido tranello.
Cerchiamo di capire come funziona e cosa possiamo fare per noi e per la nostra azienda.
Creatività cos’è?
Secondo Cleese “La creatività non è un talento, è un modo di operare. E’ assolutamente estranea al quoziente intellettivo.” Il dottor D. Mackinnon ha anche scoperto che, oltre un certo livello minimo di intelligenza, creatività e intelligenza non sono necessariamente correlati. La capacità di essere creativi sembra più correlata alla capacità di entrare in un determinato stato d’animo. Un stato d’animo che secondo Mackinnon può essere descritto come quello stato di gioco che abbiamo quando siamo bambini. In questo stato le persone sono in grado di esplorare e scoprire, anche se potrebbe non esserci uno scopo pratico immediato al loro gioco. Giocare, dice Cleese, “permette alla nostra creatività naturale di raggiungere la superficie.”
Cosa influenza la creatività?
Se la definizione è utile capire cosa la influenza lo risulta ancora di più. Per aumentare la creatività è bene:
- Promuovere uno stato di apertura invece di uno di chiusura. La modalità di chiusura è quella che adottiamo la maggior parte del tempo al lavoro. Questa modalità è utile per lavorare e svolgere attività in modo procedurale. Non è che sia una modalità sbagliata, semplicemente è negativamente correlata con la creatività la quale predilige una modalità aperta fatta di opzioni, un agire rilassato, contemplativo e meno propositivo. La modalità aperta è più giocosa e incline alla curiosità. L’operatività aziendale e personale è fondamentale tuttavia non dimenticate di creare e offrire momenti di apertura alla vostra mente e alle vostre azioni. Se le frase del tipo “Siamo Occupati” le sentite vostre: è ora di agire!
- Creare uno spazio in cui possiate essere giocosi nella vostra vita o nella vostra azienda. Non è detto che tutte le aziende debbano avere lo scivolo di Google o grandi strutture ma cercate di avere uno spazio dove le persone possano uscire dallo stato di chiusura e accedere allo spazio più creativo. Pensate ad una sala riunioni meno formale e più giocosa.
- Darsi tempo. Vorrei tranquillizzarvi e dirvi che al momento il tempo, a differenza dei Panda, non rischia l’estinzione. Imparate a prendervi del tempo. La creatività non è un fiammifero. Cleese suggerisce almeno 90′. Io vi consiglio di eliminare orologi e smartphone e dedicare del tempo alla vostra attività e alla vostra azienda, semplicemente non facendo niente. Regalate ai voi e ai vostri collaboratore tempo per pensare, per vivere e per entrare in contatto con i propri talenti e le proprie doti. Se correte sempre dietro all’ordine di ieri avete un problema di organizzazione. Correre non vi aiuterà a risolverlo oggi. Fermarvi vi permetterà di trovare una soluzione creativita oggi e a risolverlo a partire da domani!
- Non fermarsi alla prima soluzione. Tutto e subito come noterete non fanno rima con creatività. Se avete vissuto fino ad ora con un problema potete viverci ancora un po’. Non pretendete di risolverlo al primo brainstorming con la prima idea utile. Decidete un tempo massimo, cercate una soluzione, ma non fermatevi alla prima soluzione. La creatività necessità di contemplazione. Siate rilassati nel cercare la soluzione e vagliarne le opzioni, ma una volta deciso procedete senza indugi!
- Avere fiducia. Giocare significa sperimentare e provare cose nuove, e questo porta necessariamente a fare errori. Dobbiamo rimanere aperti e provare qualunque cosa senza paura di sbagliare. Cleese dice che “nulla impedisce di essere creativi in modo efficace come la paura di sbagliare”. Credo che un buon imprenditore debba avere il coraggio di essere libero di giocare e di far giocare. Implementate in azienda un metodo per imparare dagli errori invece che per stigmatizzarli. Sbagliare è l’unico modo per accellerare l’apprendimento. Imparare dagli errori è l’unico modo per trasformare una perdita di tempo e denaro oggi in un guadagno domani.
- Sorridere. La risata come il gioco non è stupidità, è un’opportunità. Un ambiente serioso, formale, con troppe regole, e sempre di corsa è la tomba della creatività. La risata è un esercizio di pensiero laterale. Ridere non significa necessariamente che quello che state facendo non è importante. Cercate di creare un ambiente di lavoro che stimoli la risata, la battuta informale – non volgare e scontata – offrendo anche stimoli in tal senso (giornate formative o semplicemente ritagli di giornale, foto, frasi, feste, …).
Volete un semplice consiglio finale?
Smettete la guerra di trincea che non fa staccare voi e/o i vostri collaboratori dal lavoro, sia fisicamente, sia mentalmente, solo così riuscirete ad ottenere quelle idee e innovazioni che voi e la vostra azienda stavate cercando!
Le fonti di ispirazione di questo post sono: il video di John Cleese, il post di Garr Reynolds,…e le mie vacanze!