È vero: un video può piacere o meno. Non è solo una questione di gusti ma anche di contenuti. Il web straripa di video. Non occorre essere case di produzione per crearne uno. Ciò che conta è la viralità: più viene visto e più diventa famoso.
I video presenti nel web possono essere amatoriali, promozionali o tutorial.
Il video ha la grande fortuna di poter essere percepito da tutti gli organi sensoriali. Non lo sapevate?
In gioco non ci sono solo vista e udito i video che parlano di cibo e bevande stimolano il gusto; i video che parlano di sabbia, acqua, tessuti pregiati stimolano il tatto; le immagini che descrivono ambienti malsani o al contrario ambienti naturali risvegliano l’olfatto.
Il video oltre a suscitare emozioni stimola i cinque sensi. E proprio per questo motivo le aziende si promuovono attraverso canali video come Youtube o Vimeo.
Le grandi aziende utilizzano i video per incrementare la brand awareness: da uno studio di Millward Brown è emerso che un video online crea un tasso di brand awarness pari all’82% rispetto il 18% rilevato da annunci televisivi. Questo perché gli spettatori del web sono più coinvolti di quelli televisivi, caratterizzati da una visione passiva.
Oltre all’aspetto amatoriale, il video è una strategia di marketing: sostituisce il manuale d’uso del prodotto, promuove, testimonia e presenta. Il video da voce al singolo prodotto, da visibilità all’azienda.
Per esempio può tornare utile per promuovere il vostro punto vendita: girate un video all’interno del vostro negozio come se fosse una brave visita guidata mettendo in evidenza determinati reparti e/o servizi a chi ancora non vi conosce. Inserite il video nel vostro sito internet o fatelo girare nei principali social network.
Un video commerciale vincente deve:
- Intrattenere il pubblico fino alla fine
- Informare attraverso contenuti di sostanza: quindi educare e intrattenere
- Divertire, che poi è il miglior modo per intrattenere
- Essere breve e semplice: la concentrazione è limitata a un tempo medio di 2-3 minuti
- Essere chiaro: il messaggio da comunicare dev’essere centrale e deve concentrarsi, per esempio, su unico prodotto e sul beneficio.
Il video non dev’essere martellante, rischia altrimenti di venir percepito come “spam”, come forzatura e presto abbandonato.
In questo link sono raccolti 100 video virali, dall’amatoriale al commerciale.
Gli elementi comuni di questi video di successo sono racchiusi in questi tre punti:
- I primi 3 secondi di video sono fondamentali: se attira viene guardato se non è interessante viene abbandonato. Le soluzioni per attrarre sono l’utilizzo di motivi musicali conosciuti, emozionali o elementi che simboleggiano il pericolo, il panico e la sfida.
- Il protagonista deve creare curiosità: solitamente lo fa una ragazza, un bambino, un cucciolo di animale e qualcosa che crei una istantanea empatia.
- Concentrarsi in un unico messaggio da far arrivare ai fruitori e non dare più comunicazioni.
Il video può essere simpatico o incredibile ma ciò che spesso lo rende virale e che quindi spinge le persone a condividerlo è l’identificazione: “..è vero! Capita anche a me” è la frase vincente che spinge l’utente a ricondividere il video online.
Il successo del video viene misurato in base alla viralità ma il numero di visualizzazioni non sempre è indicativo. Avere molte visualizzazioni non necessariamente significa avere molte vendite e un video con pochi spettatori può determinare più vendite. Questo perché per determinare l’efficacia di un video non ci si può basare solo sul numero di spettatori ma si deve considerare la loro interazione facendo attenzione ai commenti e misurando la quantità di video pubblicati in risposta. Altro modo per misurare il successo del vostro video è l’iscrizione dello spettatore al vostro canale video; o ancora il monitoraggio del traffico indirizzato dal video al vostro sito con strumenti come google analitycs o opentraker.
Ma qual’è il principale strumento che misura l’efficacia del proprio video? È la vendita? Se così fosse, si potrebbe assegnare ad ogni video un codice specifico da inserire nel video stesso o nella descrizione, per poi chiedere al cliente di indicarlo durante il processo d’acquisto on line, ma questo processo alquanto macchinoso andrebbe a inquadrare un po’ troppo la natura del video che ha lo scopo di raccontare una storia o un’esperienza.
Per produrre un video non si ha bisogno di grandi materiali, un cellulare a volte può bastare come ha fatto un po’ di anni fa per esempio il cantante Jovanotti.
Ma chi è appassionato, può mettere in piedi un vero e proprio set cinematografico attraverso una macchina fotografica o cellulare, un piccolo supporto mono piede, una luce a led, un mini microfono e un programma di montaggio.
Non ci avevi mai pensato?
Provaci!