Startup e startupper? 10 regole da seguire per nascere, vivere e rimanere sul mercato!E’ il momento delle startup e delle partite iva. Tanti iniziano e tanti ci provano. Non si mai sentito parlare così tanto di businessplan, incubatori, finanziatori, business angel, startupper…

Che sia una moda? Forse. Ma non credo sia solo una moda. In un Paese ad alta imprenditorialità come il nostro se non c’è il lavoro cerchiamo di crearcelo. I giovani italiani, che non sono solo bamboccioni come ci insegna Matteo Fini, il lavoro provano ad inventarselo. Il sogno del posto fisso c’è sempre e anche quello della pensione ma i dati parlano chiaro e ci raccontano di un flusso annuo di circa 700/800 nuove imprese solo nell’ambito high-tech.

Siamo di fronte ad un nuovo trend. Finalmente, mi verrebbe da dire. Finalmente, il futuro è qui. Nel senso che quello che tante volte abbiamo letto si sta avverando. Il mondo sta cambiando e mai come ora le singole persone possono lanciare se stesse e le proprie idee sul mercato.

Di recente è capitato anche a me di lanciare una nuova attività…insomma una startup! Da buon teorico quale sono ho letto post e consigli e ho condiviso con alcune persone idee e perplessità.

Da qui il proposito, in questo post di fare un po’ di sintesi tra idee lette, sperimentate e usate. Ecco a voi il mio decalogo del buon startupper.

1.1 Ideare o fare?

Alla base di una startup c’è un’idea. Un’idea che deve essere unica ma non solo.  Un’idea, magari non del tutto compresa e chiara nemmeno a chi l’idea l’ha avuta, l’importante che sia speciale e affascinante, perché per fare una startup serve passione. Nell’intraprendere il percorso che porta dall’idea all’azienda non vi sono strade obbligate o percorsi segnati.

L’unico passaggio obbligatorio è la creazione di un business plan e di un business model ben studiato. Tuttavia, ricordate che:

  • Qualsiasi cosa pianificate deve essere una guida e non una costrizione;
  • Non esiste business plan che resista immutato alla prova dei fatti, quindi preparatevi a cambiarlo e migliorarlo!

Detto questo, se l’idea è l’aspetto chiave non posso che essere d’accordo con Seth Godin quando dice: le idee sono semplici, realizzarle è la parte difficile.

Il consiglio è dunque di allenarvi nel condividere idee, di leggere storie di inventori, innovatori e invenzioni. Non nascondetevi dietro la vostra grande idea. Il mondo e la storia sono pieni di inventori con grandi idee mai realizzate e artigiani capaci di cogliere intuizioni che erano nell’aria e realizzarle.

Possiamo dire che forse le startup di successo sono quelle che riescono a realizzare in modo unico e perfetto un’idea che può essere non così originale.

1.2 Semplice è meglio.

Nel creare la vostra startup ricordate che non dovrete parlare a voi stessi ma ai vostri clienti. Concentratevi su come comunicare chiaramente e semplicemente i vostri prodotti e servizi, la vostra missione e il vostro perché!

2. Le persone.

Avviare una startup significa anche lavorare con delle altre persone. Non sempre le cose saranno semplici.

Nel mio caso, essendo un gruppo di più persone diverse per età, esperienze e competenze, la tensione alla creazione di un gruppo è continua. Ognuno mette il proprio contributo. Non pensate che solo perché siete ottimi amici lavorerete bene assieme. Bere una birra è un discorso, lavorare è un altro.

Ritengo che una buona startup debba avere non solo la giusta dose di competenze ma anche una buona capacità di creare un ambiente di lavoro vivo e stimolante. Insomma, serve non solo una gran dose di intelligenza razionale e pensiero laterale ma anche la capacità di usare e attivare l’intelligenza emozionale.

3. Scegli il momento giusto per partire.

Si ok ma quando è il momento giusto per partire? Ancora una volta ci viene in aiuto Seth Godin:

  • Il miglior momento per partire è quando hai abbastanza soldi per ogni evenienza;
  • Il miglior momento per partire è quando hai l’idea che nessun concorrente ha avuto;
  • Il miglior momento per partire è quando nella tua vita personale tutto è a posto e puoi tranquillamente focalizzarti su quello che vuoi fare;
  • Il miglior momento per partire è quando l’economia sta crescendo;
  • Il miglior momento per partire è quando sei sicuro che la tua idea funzionerà;
  • Il miglior momento per partire è prima che qualcuno dichiari la tua idea sorpassata.

Perciò, il miglior momento per partire è stato l’anno scorso. Il prossimo miglior momento per partire? Ora.

4. Focalizzati su cosa vuoi fare.

Questo vale sia internamente che esternamente.

Internamente, non volere fare tutto contemporaneamente. Cerca di concentrarti su un aspetto per volta. Organizza il tuo tempo in modo da dedicare la giusta attenzione ad ogni aspetto. Rispondere al telefono, fare un preventivo e pensare alla prossima mail da scrivere non aiuta a risparmiare tempo ma solo a fare venire un gran mal di testa e risultati mediocri.

Esternamente, credo sia importante  ricordare che le startup di maggiore successo hanno iniziato facendo una sola cosa fatta molto bene. Individuate, un aspetto nel quale volete eccellere e fate tutto ciò che vi è possibile per perseguirlo.

5. Pensa al marchio e al marketing: ora non poi.

Fare branding non significa perdere tempo. Il brand è l’identità della tua impresa. Il nome e il claim sono il primo contatto che il mercato avrà con voi. Trovate qualcosa che vi identifichi e che vi renda unici, speciali, sexy.

Il marketing non serve solo alle imprese grandi. Serve anche alle imprese piccole per diventare grandi! Pensate e agite in modo strategico.

6. Pensa come un’impresa non come un singolo uomo.

L’uomo solo al comando ci affascina, piace e fa parte della mitologia umana. Tuttavia, se volete creare una startup di successo pensatela come un’azienda con processi, ruoli e responsabilità. Solo in questo modo eviterete che la startup imploda quando un membro lascia o rallenta, o semplicemente cresce!

7. Siate resilienti e costanti.

3, 2, 1 via! Lo scatto dai blocchi di partenza è sempre bellissimo. Energie pura. E’ un po’ come quando siamo innamorati…purtroppo anche se non ve l’hanno mai detto anche Cenerentola ha rischiato il divorzio. Scherzi a parte. In una startup, il gruppo è fondamentale non solo per lavorare assieme ma anche per mantenere l’entusiasmo dei primi tempi sempre vivo!

Dopo aver iniziato, vi saranno alti e basi. Piccoli successi e insuccessi.

L’importante in una startup è avere:

  • resilienza ed essere come un salice o un giunco che di fronte alla tempesta non si sposta né si spessa ma semplicemente si piega per poi ritornare al suo posto;
  • costanza quindi, piuttosto che un fuoco, siate una goccia pronta a scavare il marmo!

8. Non confondere la burocrazia con l’organizzazione.

Startupper di tutta Italia siate onesti e ammettetelo: odiate la burocrazia e, un pochino, anche le regole!

L’assenza di burocrazia è una delle caratteristiche vincenti di tutte le startup in quanto le rende veloci e reattive. Tuttavia, se la burocrazia va evitata, l’organizzazione va ricercata!  Burocrazia e organizzazione sono due concetti da distinguere. Uno dei principali errori che abbiamo notato nei primi mesi di Frogmarketing è che vi erano attività che facevamo tre volte, magari diversamente, e altre che non le faceva nessuno. Organizzarsi significa darsi dei ruoli e dei compiti chiari. Non significa creare una struttura che rallenta.

9. Rallenta.

Quando hai un’idea che ti piace e decidi provarci è normale partire a mille per raggiungerla il prima possibile. Volete un consiglio? Rallentate! E’ possibile lavorare giorno e notte? Sì, certo. Ma per quanto? E con che efficenza? Poiché credo vogliate che la vostra startup duri di più di qualche settimana imparate a rallentare. Lo so che il successo sembra dietro l’angolo e che la tentazione è quella di dire: “ancora un po’ ed è fatta”. La verità, tuttavia, è che così rischiamo solo di bruciarci e abbassare la nostra produttività. Imparare a lavorare intensamente per brevi periodi questa deve essere la sfidaLa creatività necessità infatti dei suoi tempi e delle sue pause.

10. Fai i tuoi clienti felici.

L’ultimo consiglio dovrebbe in verità essere il primo. Le imprese di successo sono tali perché rendono i loro clienti felici e perché offrono soluzioni ai loro problemi. Ogni giorno, ogni azione che fate e ogni decisione che prendete domandatevi se e come questa renderà maggiormente felici i vostri clienti. Farsi questa domanda è una buon modo per evitare di perdersi in questioni inutili o di re-inventare la ruota!