Durante il suo intervento per la chiusura della prima edizione del Business 2.0 Lab alla sede di Unindustria Treviso, Andrea Ganzaroli ha riportato una citazione di Chris Anderson, direttore della rivista Wired “Atoms are the new bits”. Ovvero, la potenza della rete con le sue connessioni e le sue modalità di creazione di relazioni e valore ha raggiunto il mondo “tangibile” ed è qui che farà la vera differenza nei prossimi anni.

Fin qui la premessa. L’altra parte della storia unisce un’associazione no profit a Treviso e 180 bambini delle favelas di Rio de Janeiro. Nei giorni scorsi sono venuta a conoscenza di un progetto veramente originale che si chiama “La casa del pane“: 20 giorni per costruire un laboratorio di panificazione al Villaggio Treviso, una scuola di Rio che ospita, appunto, bambini delle favelas. Grazie al laboratorio di panificazione per i ragazzi che fanno riferimento al Villaggio ci sarà la possibilità di imparare un mestiere e, vendendo il pane, ottenere una rendita da reinvestire per migliorare l’accoglienza e la scuola. I protagonisti dell’impresa sono sei allievi della Scuola Edile di Treviso, accompagnati da tre artigiani edili professionisti e dalle persone dell’associazione Villaggio Treviso.

Come ho saputo del progetto? Grazie alla rete. Sono in contatto con la presidente dell’Associazione, Claudia Bressan, che qualche giorno fa ha postato sul suo profilo Facebook le prime informazioni.

Qualche giorno dopo una cara amica comune mi ha segnalato il progetto via e-mail, aggiungendo dettagli e contenuti. Ho approfondito navigando il sito dell’associazione, completo di immagini, informazioni, modalità per supportare le iniziative. Su Slideshare è condiviso un documento con una presentazione del progetto “La casa del pane”.

Quali considerazioni emergono da questa breve storia?

Primo, che la rete esce dai confini della rete, è sempre di più nei fatti e nelle vite delle persone. Per quanto ancora distingueremo tra online e offline?

Secondo, con pochi strumenti del marketing digitale, questa associazione riesce ad ottenere risultati importantissimi: un sito semplice e aggiornato, immagini curate, testi chiari ed efficaci, una grafica professionale. Senza investire migliaia di euro, questo tassello così importante dell’identità online “parla” per l’associazione giorno dopo giorno, invita ad entrare in contatto, trasferisce fiducia. Questo risultato è ancora distante anche per molte Piccole e Media Imprese del profit che ancora non hanno un sito o non lo aggiornano regolarmente.

Infine, l’uso dei social network. Molto di più e di meglio si può fare, certo. Ma i primi importanti tasselli – le informazioni reperibili su Slideshare, per esempio – potenziano il passaparola e aprono la via a una storia che in pochi giorni sta arrivando lontano.

Nel frattempo, ho appena fatto una piccola donazione e ora lo diffondo in rete. Che è sempre di più una cosa concreta, fatta di atomi e persone, unite dai bit 😉