Nel garage di casa mia, in un angolo, coperto da un lenzuolo c’è un enorme contenitore che occupa molto spazio. Non appartiene alla mia generazione ma è stato parte integrante di tutte le famiglie italiane per molto tempo. È un televisore a tubo catodico.Un metro di profondità per 30 e passa chili.

Vorrei liberarmene ma ogni volta che ci provo il nonno me lo impedisce: “quello non si butta! È nuovo! Funziona!”… non è nuovo ma in effetti funziona ancora… o almeno funzionava fino a quando non è stato sostituito da un televisore con digitale terrestre integrato.

Tutto questo ha avuto inizio un paio di anni fa con le corse nei centri commerciali per l’acquisto di un decoder o un nuovo televisore all’avanguardia, ricordate? Un passo fondamentale ricordato come switch-off. Eh già, la vecchia tv ormai si è spenta definitivamente.

Ora i termini “smart, connect, social” già in voga nel web valgono anche per la tv.
Grazie all’utilizzo di apposite app televisive, la semplicità di accesso alle informazioni digitali supera l’utilizzo di un browser.

Le app servono per vedere film e video on demand e per accedere ai social network. Ed è proprio in questi ultimi (in particolare facebook e twitter) che si sviluppa la social tv: la trasmissione televisiva tradizionale viene visualizzata sotto forma di video mentre nei social network si sviluppano conversazioni che vanno al di fuori della tv sottraendo così l’attenzione umana alla vista della trasmissione aumentando le conversazioni tra individui.

Il telespettatore tradizionale ascolta mentre il nuovo  utilizza smartphone o tablet condividendo e commentando in tempo reale i contenuti del programma che sta “guardando” fino ad influenzarne lo svolgimento.

Lo scopo della social tv è permettere agli utenti di interagire, commentare e influenzare.

Esempi di applicazioni  per la social tv sono Miso e Getglue.

Miso  da la possibilità di segnalare attraverso il check-in la propria presenza e attenzione nei confronti di un determinato programma televisivo. Il check-in è la registrazione dell’utente  in un momento preciso della giornata per segnalare alla comunità cosa sta guardando. Ad ogni check-in vengono assegnati dei  “punteggi” per coloro che vogliono condividere la stessa passione televisiva.

GetGlue  viene definito un social entertainment della tv e del web. C’è la possibilità di fare check- in mentre si sta guardando un qualsiasi programma tv e si possono esprimere apprezzamenti o dissensi connessi a facebook.  Attraverso il check-in  viene diffuso  l’ultimo film, telefilm  che si sta guardando, l’ultimo libro letto o canzone ascoltata. Un  modo per condividere con la comunità i propri interessi con lo scopo di aggregare le persone in base i propri gusti  televisivi.

Utilizzando queste social app si collezionano punteggi.  Attraverso il ”gaming” si raggiunge  una certa notorietà all’interno della community. Con quale scopo?

La community si aspetta di partecipare e “vantare” il proprio livello di interazione attraverso il punteggio acquisito che indica il grado di esperienza.

La social tv non ha solo rivoluzionato il modo di vedere la tv ma anche gli investimenti pubblicitari. Se tradizionalmente gli investimenti pubblicitari in televisione venivano valutati attraverso l’ascolto ora vengono dati  anche dalla condivisione. Il pubblico non è solo l’ascoltatore ma  è anche colui che interagisce attraverso i social network che  ricavano guadagno con più audience e contenuti rispetto i broadcaster televisivi in crisi di ascolti. Una concorrenza spietata tra broadcaster e social network.

Cambia la tv, cambiano gli investimenti pubblicitari, cambia il modo di fare pubblicità delle aziende: dal fare pubblicità al farsi pubblicizzare e far parlare di se. Un’opportunità per rendere social il proprio brand attraverso la partecipazione della community.

La cara e vecchia televisione pur essendo un mezzo  di comunicazione  non offriva una comunicazione a due vie (mittente-ricevente e viceversa) ma unidirezionale. L’utente guardava ciò che veniva proposto. Ora la social tv da la possibilità di creare una comunicazione multidirezionale.

Concludo ricordando il protagonista del tubo catodico: Il Carosello.
Caro Carosello, il tuo nome è inciso nei libri di storia, malgrado vedessi le cose in bianco e nero sei riuscito a farti apprezzare da intere generazioni. Non offrivi grandi opportunità di scelta, l’ultima parola ce l’avevi sempre te e finita la tua esibizione non davi l’opportunità di confronto, mandavi tutti a letto!

Ora però, i tempi sono cambiati: non c’è più il bianco o nero ma il modo di vedere le cose è nettamente migliorato attraverso le sfumature e gli infiniti colori offerti dalla tecnologia.
I  protagonisti non sono solo gli attori e i presentatori  ma sono le persone davanti e fuori dallo schermo. Ma soprattutto dopo il carosello non si va  a letto ma si continua la discussione nei social network.

La tv tradizionale è sparita? Non credo. Il nostro programma  preferito ce lo gustiamo comodamente dal divano di casa nostra…o in autobus tornando a casa dal lavoro. È cambiato l’ambiente della tv: ora si sposta e con sé l’intera community che la segue.

Benvenuta Social Tv! Ci vediamo su Miso 😉