Dopo gli aggiornamenti di Google che hanno introdotto il Social Search, sono da poco attive anche per la versione italiana del motore di ricerca le informazioni sull’autore nei risultati delle ricerche.

In cosa consistono le informazioni sull’autore? Possiamo vedere da quest’immagine la presenza della foto dell’autore dell’articolo direttamente nel risultato, alcune informazioni sul suo profilo Google+ e la possibilità di aggiungerlo alle proprie cerchie nel Social Network targato Google:


Anche noi possiamo pubblicare le nostre informazioni sui risultati di ricerca, infatti la procedura, recentemente, è stata molto semplificata e resa accessibile a tutti. È sufficiente registrarsi seguendo le istruzioni pubblicate in questa pagina: Authorship Google+.

Le cose necessarie per far parte dell’authorship di Google sono:

  • una foto profilo in cui si distingua la faccia
  • riportare all’inizio degli articoli che scriviamo lo stesso nome e cognome usato su Google+ (by Nome Autore)
  • una email con lo stesso dominio del blog o sito web (per esempio per il nostro blog @four.marketing)

Poi sarà sufficiente fornire la propria email, con estensione di dominio uguale al blog, nel form illustrato qui sopra e la procedura di autenticazione sarà automatica.
Nel caso non sia possibile ottenere tale indirizzo email è comunque possibile procedere attraverso un metodo manuale.

Quali sono i vantaggi di essere presenti con la propria faccia nei motori di ricerca?

  • La sicurezza data da un volto umano rispetto ad un semplice risultato di ricerca testuale.
  • L’affidabilità di una persona conosciuta che scrive un articolo di cui sappiamo essere ben informato
  • La promozione personale e riconoscibilità (positiva) nel web
  • visualizzazione delle statistiche autore su Google Analytics
  • l’importanza sempre più rilevante in futuro delle relazioni sociali nei criteri di ottimizzazione SEO a scapito di altre tecniche attualmente in voga come la link popularity

La domanda che forse molti si farrano ora è: “Perchè dovrei farlo e rinunciare alla mia privacy online?”.
Le nostre informazioni fanno indubbiamente gola a Google essendo una società di advertising online, ma sono sufficienti i vantaggi elencati per dare in pasto al motore di ricerca una parte della nostra privacy? A voi la sentenza.

Speriamo solo che Google non perda progressivamente la sua neutralità sui risultati di ricerca, prediligendo quelli provenienti dal proprio network. L’argomento neutralità è sempre stato molto caro a Google il cui slogan “Don’t Be Evil” rappresenta proprio la sua necessaria superiorità per fornire sempre risultati migliori e non legati ai propri interessi. Il nostro augurio è che le novità e miglioramenti in corso non vadano a sopprimere quella neutralità che contraddistingue da sempre la rete internet e in cui Google ha saputo inserirsi a suo tempo senza sconvolgerla.