In questo post, mi interessa far luce su come sia possibile aumentare la propensione all’innovazione in azienda. Partendo dal fatto che la capacità innovativa di un’azienda dipende dalle modalità di gestione delle risorse umane e dall’organizzazione, l’obiettivo è quello di comprendere come sia possibile creare un ambiente di lavoro che stimoli la nascita di nuove idee.

La maggior parte di aziende non è  né Google, che può permettersi di lasciare il 20% del tempo ai propri lavoratori a disposizione per progetti personali, né Apple, che ha una capacità di attrazione molto forte verso le risorse umane con maggiori competenze sul mercato. Nasce quindi l’esigenza di comprendere cosa fare per rendere la mia azienda capace di generare nuove idee? Ovvero, cosa posso fare per far sì che all’interno della mia azienda si crei un ambiente capace di generare idee utili per migliorare il prodotto/servizio oppure la sua produzione/erogazione.

Per rispondere a questa domanda bisogna intanto comprendere da dove vengono le idee?

Spesso siamo portati a pensare che le nuove idee vengano da un uomo che ha la sua epifania, il suo eureka o il  suo colpo di genio. La generazione di nuove idee è dunque vista come un evento singolo, non prevedibile. Nella realtà dei fatti, come racconta Steven Johnson nel suo ultimo libro, la generazione di idee è un processo fatto di relazioni, incontri, errori, contaminazioni, scambi di idee e condivisione.

Seth Godin ha di recente cercato di analizzare da dove vengano le idee. Alcune delle preposizioni che trovo più interessanti sono:

  1. Le idee non vengono guardando la tv o comunque assistendo a show banali;
  2. Le idee vengono talvolta da libri e seminari;
  3. Le idee vengono dagli errori solo se ne commettiamo abbastanza per imparare e dai problemi;
  4. Le buone idee odiano gli ambienti formali, portati alla critica e chiusi di fronte al nuovo dove, in altre parole, ci si annoia;
  5. Le idee vengono quando universi diversi collassano.

Maggiori input e maggiore condivisione per migliori idee e innovazione

 

Emerge, pertanto, l’importanza di due aspetti: condivisione e input.

A tal proposito, Guy Kawasaky afferma che per essere creativi e innovativi bisogna “mangiare come un uccello e cagare come un elefante”.

Detta in altre parole, bisogna assorbire molte informazioni – un uccello mangia una quantità di cibo pari al 50% del peso del suo corpo – e condividere molta conoscenza – un elefante… potete immaginare no? -.

Quali lezioni per la gestione delle risorse umane in azienda?

  1. Create opportunità, giornate e occasioni dove le persone possano avere nuovi input e stimoli. Anche 1/2 giornate l’anno possono essere sufficienti a dare nuove stimoli se ben organizzate e pensate;
  2. Create un ambiente di lavoro ove vi sia uno spazio per condividere input personali (film, letture, idee, barzellette, traguardi, errori, …). In tal senso, basta una lavagna, un muro scrivibile, un gruppo su facebook, … ;
  3. Favorite lo scambio di idee cercando di abbattere le barriere interne all’azienda tra le varie funzioni: un evento, una giornata o una festa. Evitate le cene aziendali dove i “soliti noti” si siedono a fianco dei “soliti noti”!
  4. Cercate di frequentare corsi o eventi dove vi siano anche altre aziende, non importa il settore, il luogo o la dimensione, ma quello che è importante è creare un ambiente di confronto e condivisione.