Per molti business che si affacciano all’era del 2.0 le domande,i dubbi e le perplessità proliferano. E in maniera particolare dilaga lo scetticismo. Perché dovrei condividere così tanto con i miei clienti?  Paura della condivisione. Proprio così, paura di condividere i contenuti oltre che con i clienti, anche  con i competitors. Il contesto è quello di realtà aziendali per le quali fino a qualche tempo fa la comunicazione, sia interna che verso l’esterno, era vista come un ostacolo più che uno spunto per crescere. Fortunatamente le caratteristiche insite delle piattaforme tecnologiche di condivisione, hanno portato molti addetti ai lavori a dover considerare, finalmente, la comunicazione come una funzione aziendale di tutto rilievo. Ed ecco che il rischio diviene opportunità. Opportunità di cavalcare l’onda 2.0.

Detto ciò, la domanda che ci si pone è, che mezzi devo usare per comunicare online? Dato per assodato che il sito ad oggi fa parte dell’”allestimento base” delle aziende,come posso distinguermi? come posso essere più competitivo? allargando la rete del mio mercato,comprendendo meglio le esigenze del mio cliente, chiedendomi quali sono le sue aspettative, i suoi interessi, insomma socializzando con lui. Ed eccoci alla necessità di essere social.

Ci siamo. Cosa vuol dire essere social? Ma come scelgo il social che fa per me? O dovrei forse scrivere un blog? Analizziamo sinteticamente alcune delle possibilità(che non sono alternative!)

  • Blog

È il ring virtuale dove sferro i miei colpi migliori, ma devo stare molto attento alla difesa. Racconto il mio prodotto, parlo dei miei servizi, e attendo pazientemente critiche e commenti negativi ai quali devo prontamente e amabilmente rispondere. Del resto qualcuno dice, bene o male l’importante è che se ne parli.

D’altra parte il blog è una piattaforma aperta, senza limiti di caratteri, che per certi versi è simile al sito ma con la fondamentale differenza che i miei clienti possono dire, anzi scrivere, la loro opinione, quindi l’autoreferenzialità lascia spazio al “quello-che-gli-altri-dicono-di-me”.  Chiedi all’oste se il vino è buono.

Potremmo quasi pensare il blog come il piano di comunicazione nel dettaglio, dal quale devo distribuire le informazioni attraverso i mezzi che ho a disposizione. In relazione a come voglio lanciare il messaggio. Un post su facebook, un tweet, una foto su Flickr o un video su Youtube. Almeno così posso essere sicura che il mio messaggio arrivi a destinazione.

  • Facebook

Una sicurezza per quanto riguarda i numeri. Per alcuni business, in particolare per i brand più solidi, Facebook dà ottime performance in termini di immagine, comunicazione e promozione. A costo ridotto. La brand image è l’aspetto su cui mi soffermo maggiormente. Facebook ha assunto un vero e proprio ruolo di aggregatore sociale, le persone si identificano molto nella pagine fan che scelgono e alcuni le scelgono con molta accuratezza. In sostanza dietro ad una pagina fan aziendale facebook, seppure sembri il social più gestibile, deve esserci una strategia ben definita, altrimenti si rischia la cannibalizzazione del brand.

  • Twitter

Che la sintesi sia con te! Non da poco esprimersi in 140 caratteri. Adattissimo per annunciare un post del mio blog,incuriosire, spingere l’utente a voler approfondire, a volerne sapere di più. Magari dando uno sguardo agli altri social. Insomma, consigliabile che sia solo un anello della catena social.

Il denominatore che li accomuna, anche assieme a quelli non citati, è la capacità di suscitare e trasmettere curiosità, emozioni, interesse. Non è sufficiente  limitarsi a raccontare il prodotto, il servizio e le innovazioni, è auspicabile spingersi  ad un livello diverso, coinvolgere l’utente, comunicare quasi in maniera disinteressata.

Le possibilità di comunicare social non sono affatto alternative. Anzi, essere social vuol dire per la precisione esserlo in modo strategico, allineare e coordinare sinergicamente i mezzi a disposizione. La molteplicità di canali che il web attualmente mette a disposizione per comunicare e la pluralità di caratteristiche che ciascuno di questi canali offre lascia al singolo la possibilità di decidere se,come e quando esserci,secondo i propri gusti e la propria strategia di presenza sul web.