Il signor Povellato, vecchio titolare della ex “antica” trattoria, riconosce un rappresentante appena varcata la soglia; anche se sprovvisto di valigetta, giacca o cravatta. Dice di riconoscere l’occhio del venditore. Preferisce chiamarli venditori perché raramente rappresentano, nel vero senso del termine, l’azienda per cui lavorano.
Il venditore entra, sembra sia lì per caso, riconosce il titolare e si butta facendo il simpatico, mostra cataloghi di prodotti che sono esclusivi, comincia, dopo un po’, a far conti su quanto costa il suo prodotto e su quanto può far guadagnare il cliente che nel frattempo è diventato per lui un amico fraterno.
Quella mattina ne aveva già scaricati tre fingendo di non essere il titolare. Tre venditori e purtroppo pochi commensali.
Tra i quest’ultimi c’era un signore ben vestito che mangiava da solo e, stranamente, non aveva ricevuto nessuna telefonata al cellulare. Finito di mangiare si avvicinò al bancone per bere il caffè e farselo servire dal signor Povellato.
– Complimenti per il risotto ai carciofi. Erano biologici?
– Si! Oh finalmente qualcuno se ne accorge. Lei ha un buon palato – disse il signor Povellato sorridendo
– Merito di mia nonna – rispose il commensale
– Ah le nonne – rise il signor Povellato posando la tazzina sul piattino.
Il commensale sorseggiò il caffè con calma.
– Ho visto che lei tiene molto al suo cliente –
– Si è vero
– I bicchieri, i piatti, le posate …..
– Non se ne accorgono in molti però
– Quelli buoni se ne accorgono
– Si ma avrei bisogno di più clienti buoni …
– O farli diventare buoni … educarli in un certo senso ….
– Ecco si educarli al buon gusto ….
– Mi fa un altro caffè per piacere, era buonissimo.
Il signor Povellato tornò alla macchina. Mentre chiudeva il gruppo e abbassava la leva disse quasi sopra pensiero
– E come si fa a spiegare che ho scelto quelle posate …
– Con una piccola ed elegante brochure che i suoi clienti leggono mentre attendono i piatti.
Il signor Povellato, appoggiato alla macchina, guardava in silenzio la tazzina riempirsi. Tirò su la leva, scesero le ultime gocce di caffè.
– Potrebbe essere una buona idea ….
– Se si fida del mio palato – disse il commensale sorridendo – posso farle vedere qualcosa tra un paio di giorni …. che ne pensa?
– Mi fido del suo palato, signor ….
– Palladino.
– Bene signor Palladino venerdì pomeriggio verso le 16 le può andar bene?
– Benissimo – rispose stringendogli la mano.
Dopo aver pagato il conto il signor Palladino uscì. La porta si richiuse in modo rumoroso e il signor Povellato ebbe un sussulto e una certezza. Il signor Palladino era un venditore e lui non se ne era accorto. Nonostante tutto le era comunque simpatico perché un rappresentante deve essere come un coltellino svizzero: versatile, efficace e soprattutto poco ingombrante.