Quando parliamo di motori di ricerca subito ci viene in mente la pagina di SERP bianca di Google con i suoi annunci, perché il nostro focus è orientato a quel motore di ricerca dominante nel mondo occidentale.
Se parliamo invece di Social Media a maggior ragione identifichiamo l’intero genere con l’icona di Facebook, il social network dominante nel mondo occidentale.
Tutto questo è corretto, ma ci fa leggere la realtà con una visuale quantomeno alterata di quello che è la rete nel resto del globo.
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un fenomeno di concentrazione del traffico mondiale verso pochi grandi canali e piattaforme-contenitori (Google, Facebook, Youtube, MSN, Apple, ecc.), questo contribuisce a rinforzare il fenomeno che abbiamo identificato sopra.
Non solo, ma la tendenza alla convergenza verso un’integrazione di più funzionalità (social media + motore di ricerca, ad esempio) è evidente.
Mi sembra utile considerare anche un punto di vista più ampio, che ci possa far uscire dagli schemi cui la nostra cultura occidentale ci ha abituato.
Se guardiamo verso il sol levante, il mercato digitale ha degli elementi di peculiarità interessanti.
In Giappone la situazione è complessa, è un paese che per certi aspetti ha assimilato alcuni paradigmi della cultura del mondo occidentale. Ad ogni modo Facebook è un social network minore (anche se in crescita) e pure Google fatica a superare una soglia di quota di mercato oltre l’attuale 40% perché Yahoo ancora oggi risulta più forte.
La Corea presenta uno scenario ancor più peculiare, con due grandi motori di ricerca Daum e Naver che coprono l’80% delle ricerche, mentre a livello di social media la situazione è largamente dominata da Cyworld.
La realtà cinese, pur con i dovuti distinguo relativi alla situazione socio-politica, presenta uno scenario ben più variegato dei social network e anche per i motori di ricerca, sebbene Baidu sia dominante.
Se andiamo nel dettaglio scopriamo che molti utenti dei social network, ma anche i motori di ricerca cinesi, si auto segmentano sulla base del loro utilizzo, cioè ancor prima di fare il login. Renren, il principale social network, e Baidu, il principale motore di ricerca, dominano il mercato per il vasto pubblico, mentre altri player si sono ritagliati una fetta di mercato semplicemente posizionandosi su target diversi, per censo, tasso di educazione, interessi, ecc. E’ il caso anche di Google China, che vede fra i suoi utilizzatori soprattutto occidentali, ovviamente, ma anche studenti e professionisti che hanno avuto esperienze all’estero. Non c’è dubbio che la tendenza sia influenzata dal controllo statale di molti strumenti di comunicazione, quindi sono da valutarne effettivamente le cause. D’altra parte però mi sembra che questo fenomeno di differenziazione del pubblico sia da analizzare e monitorare con attenzione per capirne gli effettivi futuri margini di sviluppo.
Partendo proprio da questi esempi sarà interessante capire se lo scenario occidentale non possa essere messo in discussione da nuovi player che potrebbero sfruttare delle fasce di popolazione e di mercato che potrebbero premiare l’unicità e il posizionamento differente rispetto agli attuali giganti della rete.