C’è la verità e c’è l’opinione.
I modi di dire, le espressioni comuni, i proverbi, hanno sempre un fondo di verità, ma, essendo come virus che si propagano di bocca in bocca attraverso il passaparola, nella maggior parte dei casi non li consideriamo certezze scientifiche.
La fonte che afferma non è riconoscibile quindi l’affermazione manca di autorevolezza. Solo la nostra esperienza ne certifica la veridicità.
In ogni tempo e in ogni civiltà invece c’è stato un luogo, un ruolo, un “depositario” della verità intesa come conforme al vero.
Conforme al vero?
Esempio: l’affermazione “questa pagina è bianca” non è veritiera perché lo dico ma è veritiera perché la pagina è davvero bianca.
Platone affermava:
“Vero è il discorso che dice le cose come sono, falso quello che dice le cose come non sono”.
E questo vale anche per affermazioni comuni che incontriamo quotidianamente sulle confezioni come:
“Questo prodotto X è genuino”
“Questo prodotto X è made in Italy”
“Questo prodotto X è fatto artigianalmente”
Sono affermazioni vere?
Se la Edelman nel Trust Barometer del 2009 diceva:
Circa il 70% delle persone pensa che le informazioni mediche provenienti dai colleghi siano credibili anche se non si tratta di esperti.
Da quale fonte questi colleghi (advocacy) attingono la loro verità? Da dove alimentano questo passaparola così autorevole?
In ogni tempo e in ogni civiltà c’è stato un “depositario” della verità. Nel mio tempo, tra gli anni 70 e gli 80, è stata la televisione.
“L’ho sentito alla televisione” era la forma per certificare che una notizia o informazione fosse vera. Indubitabilmente. La televisione era autorevole quindi diceva parole corrispondenti al vero. E viceversa. Diceva cose vere e quindi era autorevole.
Se avessimo sentito le precedenti affermazioni alla TV le avremmo considerate vere e ci saremmo fidati.
E oggi?
Oggi la stessa frase è diventata: “L’ho letto in Internet”. Lo dirà sicuramente mia figlia tra qualche anno. La Rete come “depositaria” della verità? Per verificare le affermazioni di prima posso cercare siti, forum, blog che mi aiutino a compiere le scelte valutando se conformi al vero.
La Rete è uno strumento ricco di spunti, riflessioni e percorsi, ma anche un mare fluido dove la riconoscibilità delle fonti si perde.
Ogni discorso sulla veridicità del messaggio sottintende anche un ragionamento sulla fiducia perché la minima parte delle affermazioni che possiamo incontrare può essere verificata quindi dietro all’acquisto c’è sempre un atto di fiducia che spesso coinvolge le nostre stesse reti fiduciarie per esempio sui social network.
Solo un’azienda veritiera conquista la vostra fiducia e probabilmente è un’azienda che vende.
E voi di cosa vi fidate?