Trenta milioni di studenti universitari entro il 2025, attraverso 1500 atenei e uno stanziamento per l’istruzione 9 volte superiore a quello dell’anno precedente. Questo è l’impegno del governo di Delhi, ma non solo.
In tutti i Paesi emergenti, la classe media aspira a mandare i propri figli all’Università. In Cina gli studenti universitari nel 1998 erano un milione, entro i prossimi 10 anni saranno circa 35 milioni, in Egitto ci sono 700mila laureati ogni anno.
Sono sempre in più a pensare che la vera potenza delle Nazioni non siano i “lingotti e i galeoni” ma la conoscenza, proprio nel momento in cui in Italia la media dei laureati è del 19% contro una media europea del 32%.
In questo scenario le Università accelerano il loro processo di internazionalizzazione: ad Abu Dhabi ha aperto la Sorbona, in Quatar, Cina, Corea del Sud, Malaysia e Singapore troviamo le più prestigiose università del mondo.
Il processo che si sta sviluppando, inoltre, ha uno strumento molto potente: l’istruzione digitale. Le lezioni digitali possono raggiungere luoghi finora impensati e portare la conoscenza anche in zone sperdute del mondo a costi raggiungibili anche dai meno abbienti.
Sarà questa la vera rivoluzione?