Secondo lo studio Fattore Internet. Come Internet sta trasformando l’economia italiana della Boston Consulting Group, pubblicato lo scorso Aprile, l’impatto di Internet sull’economia Italiana nel 2010 è di 31,9 miliardi pari al 2% del PIL e la crescita nei prossimi anni sembra destinata a proseguire con tassi a doppia cifra. In uno scenario di questo tipo non può che diventare sempre più importante e strategico per le imprese un presidio della rete, in tutte le sue declinazioni, dalla search ai social media.

Il ROPO (Research Online Purchase Offline) è stimato da BCG in Italia a 17 miliardi di Euro nel 2010, circa 600 € per ogni utente Internet, ed è composto al 75% dal retail (libri, giocattoli, arredo casa, automobili e prodotti confezionati). Indipendentemente dal fatto se si è già intrapresa una scelta commerciale di presidio del canale e-commerce, il mezzo Internet è pertanto una delle fonti principali di informazione sul prodotto-servizio prima dell’acquisto anche se questo avviene secondo i canali di distribuzione offline.
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Il valore del ROPO è una fetta molto importante del mercato che ogni giorno è messa in gioco dalle ricerche sui principali motori di ricerca.

Per intercettare questo potenziale bacino di acquirenti è fondamentale non solo essere presenti nella rete con un sito web aziendale, per poter fornire all’utente le informazioni che richiede prima di acquistare, ma anche e, aggiungerei, soprattutto, farsi trovare nelle prime posizioni per le ricerche significative nell’ambito di riferimento del brand.

Evitando di entrare nel merito dei numerosi fattori della SEO (keyword density, meta tags, site map, ecc.) che migliorano l’indicizzazione nei motori di ricerca e influenzano il ranking della SERP per ogni singola parola chiave, si può individuare un elemento che sta alla base di tutto: il contenuto.

Dare al motore di ricerca e quindi all’utente che sta dietro a quella ricerca, informazioni e dettagli quanto più utili e approfonditi, nonché aggiornarti nel tempo, è di fondamentale importanza.
Sembra banale, ma questo aspetto è molto sottovalutato perché gli elementi estetici di un sito web spesso sono più evidenti e catturano l’attenzione, molto più di quanto effettivamente si trova di interessante nel sito. I motori di ricerca ignorano del tutto o quasi gli elementi estetici e paradossalmente indicizzano meglio un contenuto semplice e lineare che animazioni complesse e contenuti dinamici.

Contenuto testuale, immagini, video e altri dettagli sul prodotto/servizio che si offre, sono quindi il primo punto da cui partire per un’operazione di ottimizzazione nei motori di ricerca e di scalata alle posizioni più rilevanti della SERP. Il contenuto va a generare link spontanei provenienti da altri siti (link building) e ne aumenta la popolarità, citazioni sui social media e infine un pagerank di “affidabilità” delle nostre informazioni sempre crescente.
Questo non significa che la SEO non è efficace, anzi, un contenuto se non rispetta le regole della “grammatica” dei motori di ricerca rischia di non essere indicizzato affatto, ma che per ottimizzare un sito la base di partenza deve essere il contenuto, non viceversa.