Amo il libro come oggetto. Ha ragione Eco quando dice che è tecnicamente perfetto. Ma amavo i miei vinili che non ascolto più; amavo i miei cd che non uso perché ho l’iPhone. Leggo ancora pagine di carta rilegata con copertina e risvolti, ma qualcosa evidentemente sta cambiando.

In Italia ci sono dei timidi passi verso un mercato che in America è passato da 4 milioni di dollari (2002) a quasi 260 milioni (2010). La battaglia scatenatasi tra i più grandi colossi informatici, e non solo, la dice lunga sull’appetibilità del nuovo terreno di conquista. Amazon dice, a Natale 2010, di aver venduto più libri in formato digitale che cartaceo.

Sugli ebook possiamo dire tutto e il contrario di tutto: ci piace, non ci piace, vuoi mettere l’odore della carta…, ma essendo un cambiamento in atto, dentro il quale siamo, forse bisognerebbe guardarlo con più razionalità.

Lo strumento. Il supporto hardware, di qualsiasi marca sia, c’è. I formati elettronici anche, che siano PDF o ePub. La tecnologia disponibile, almeno negli ultimi due anni, ne ha permesso una diffusione enorme da quel lontano 1994 e la partenza pionieristica del progetto Manunzio. Ma di questo ne riparleremo.

Il contenuto. Il pensare che un ebook sia solo leggere in un video è riduttivo. Sono prodotti diversi, forse nemmeno confrontabili, e stanno su piani diversi. Il libro digitale è uno scenario nuovo, e non, in una certa misura, un sostituto del libro cartaceo.

1. La casa editrice Enhanced Editions ha sfruttato la multimedialità di strumenti come iPhone e iPad per creare l’enhanced eBook che non solo si legge ma lascia di stucco. Alice nel paese delle meraviglie diviene una continua sorpresa, con barattoli di marmellata che cadono all’improvviso, la Regina e il Cappellaio matto che si muovono, un coniglio trombettiere ad annunciare i vari capitoli. Una possibilità tra le tante di fare un ebook. Interessante che le indagini della casa editrice facciano notare che sull’iPhone si legge mediamente un’ora e dieci contro i soli 22 minuti dell’iPad; questo perché, spiegano loro, l’iPhone l’abbiamo sempre con noi, invece l’iPad devi decidere di portarlo con te. Significa che lo smartphone (qualsiasi esso sia) diventerà sempre più il centro della nostra vita tecnologica.

2. Provate a dare un’occhiata ai libri di Severgnini e soprattutto questo: La pancia degli italiani. Racconta Berlusconi con immagini, video, interviste. È una proposta editoriale che su carta io non avrei nemmeno guardato. Ma non è un libro è un’altra cosa. Pensiamo ai libri per la scuola (storia, geografia, fisica) costruiti in questo modo. Su questo sta ragionando la nuova didattica chiamata didattica 2.0; una cartella più leggera, senza libri, ma con un solo ereader che li contiene tutti.

3. Il mercato italiano è ancora poca cosa; si parla dello 0,5 per cento, anche se i dati si riferiscono ai soli ultimi tre mesi del 2010 quando è praticamente cominciato il nostro mercato. Ma è una possibilità che si sta aprendo.
La casa editrice Minimun Fax ha da pochi giorni inaugurato e messo on-line il catalogo digitale con un piccolo omaggio per il primo acquisto. I download sono stati più di 200 nei soli primi tre giorni. Non farebbe venire il sospetto che il mercato ci sia?

4. E qui vorremmo aprire una parentesi sul prezzo dei libri digitali con una frase di Paolo Nori, scrittore e adesso fondatore della casa editrice Sugaman che afferma

“Non ci piace che i libri elettronici costino quasi quanto l’edizione cartacea e soprattutto non ci piace che vengano poste limitazioni artificiali alla loro circolazione. I libri di Sugaman saranno liberi da costrizioni, si potranno leggere su ogni dispositivo di lettura, e se il dispositivo scelto non supporta il formato standard ePub, si potranno facilmente convertire i libri nel nuovo formato, perché noi crediamo che quando acquisti un contenuto, tu debba avere la possibilità di farci quello che vuoi, leggerlo dove vuoi e con chi vuoi, e magari imprestarlo agli amici”

Concludendo.

Il libro digitale è un mercato reale perché esiste una tecnologia che lo rende facilmente distribuibile. È un mercato in crescita e a basso tasso di aggredibilità (non sono necessari enormi investimenti). È un mercato dotato di quasi infinita potenzialità sul versante dei contenuti. È un mercato nuovo, diverso da quello che esiste, e forse bisogna smettere di pensare che uno distruggerà l’altro e parlare dell’ebook con lo sguardo un po’ smarrito nei confronti del libro che abbiamo sopra il comodino.