Grazie alla Rete la condivisione sta soppiantando la cultura del possesso attraverso filesharing, carsharing, swapping.
Si tratta di una vera rivoluzione sociale, la prima che dal dopoguerra ridisegna i comportamenti economici e sociali occidentali,
a sostenerlo è l’economista Loretta Napoleoni nell’articolo “L’economia del mutuo soccorso”, su Wired Italia.
Nell’attuale panorama sociale crescono sempre più comunità virtuali come eBay o Swaptree, in cui la gente scambia e vende di tutto. Questa filosofia, collegata al verbo share, condividere, nasce da una rivoluzione dal basso sviluppatasi con i millennium, i “figli dei super-egoisti baby boomers”, scrive l’economista, una generazione nata a cavallo tra gli anni Settanta-Ottanta che “all’indomani della crisi del credito ha voltato le spalle all’individualismo neo-liberista”.
I millennium sono le prime vere vittime di un’economia disfunzionale che ha geograficamente e socialmente scisso le funzioni di produzioni e di consumo”. Per questo “ gli manca l’egoismo, il bisogno di possesso e l’individualismo dei genitori.
La Rete è la protagonista di questa nuova economia, strumento senza il quale non avrebbe potuto svilupparsi. Il web 2.0 è l’unico posto in cui gli utenti possono scambiarsi oggetti e idee smettendo di essere passivi consumatori e diventano al tempo stesso produttori.
Questo tipo di economia è il risultato naturale ed intelligente di una generazione relegata ai margini dell’economia tradizionale, che per reazione si è organizzata sviluppando comportamenti economici e sociali diversi.
Napoleoni riconosce che esiste il rischio che l’economia partecipativa possa essere un’altra moda passeggera, però alcuni punti depongono a favore: l’esclusione dei giovani dal sistema produttivo, l’esistenza del Web2 e i problemi ambientali. Alcuni fatti lo confermano: Tripadvisor è una delle guide di viaggio più consultate, Netflix ha portato al tracollo Blockbuster nella distribuzione di film a noleggio, Couchsurfing è per molti l’unico modo per viaggiare.
L’economia partecipativa comunque, è a scopo di lucro. Netflix lo scorso anno ha fatturato 116 milioni di dollari di profitti, il carsharing permette di abbattere i costi di assicurazione e manutenzione dell’auto, prestare parte dell’orto al vicino col pollice verde ma senza giardino abbellisce la casa e fa risparmiare sul giardiniere.
Le oligarchie industriali vorrebbero farci credere che questo comportamento distruggerebbe l’intero sistema economico. Ma non è così!
sottolinea l’economista. Per questo è necessario iniziare ad allocare le risorse in modo più efficiente: lasciare Microsoft per Linux, noleggiare un iPad solo per i giorni in cui lo si utilizza, scambiarsi i vestiti per bambini: il servizio è uguale ma si evita di creare un’insostenibile accumulazione di capitale.
Loretta Napoleoni si chiede: se fosse stato vivo, oggi Karl Marx avrebbe scritto il Manifesto del Partito Partecipativo?