In italiano, la findability è orribilmente traducibile in trovabilità: indicando con questo termine, in senso lato, la possibilità di trovare il contenuto che si sta cercando. Perché prima di usarle (usability) le informazioni, bisogna essere in grado di trovarle…
Ecco come potrebbe essere il passaggio da 2.0 a 3.0:
Si tratta di un web in cui ci sono percorsi per la trovabilità delle informazioni: Findability. Tali informazioni potranno essere elaborate proprio come avviene nei processi cognitivi umani.
Per fermarsi alla Web findability, il ritrovamento di un’informazione o di un dato parte non dall’interno del sito Internet, ma dall’esterno, dalla capacità di rendere visibile l’informazione ai navigatori. E’ necessario quindi lavorare sui motori di ricerca.
Con milioni e milioni di pagine Web, non lavorare sulla findability delle informazioni equivale a lasciarle scomparire nell’oceano del Web come gocce d’acqua.
Ogni lavoro di visibilità esterna, però, può essere vanificato da una pessima findability interna come per esempio:
- Informazioni nascoste in pagine interne,
- dati essenziali separati dalla loro descrizione,
- assenza di una struttura logica dell’informazione
Qualche piccolo accorgimento pratico per ovviare al problema:
- Motore di ricerca interno. È una soluzione vaga ma quanto mai opportuna, perché permette di risolvere le questioni critiche di rintracciabilità delle informazioni.
- Mappa del sito. Rendere visibile la struttura del proprio sito può essere un buon accorgimento, a patto di averla creata in maniera lineare e chiara.
- Breadcrumbs. Le briciole di pane sono indicazioni da mettere su ogni pagina Web, che spiegano a quale livello ci si è spinti nella navigazione interna. Evitano all’utente l’uso del tasto ‘Indietro’.
- Menu del sito e delle pagine. Un menu ben strutturato e chiaro, può fornire un valido aiuto nel reperimento delle informazioni.
- Le Frequently Asked Question (Faq) permettono di indicare non solo le soluzioni ai quesiti dei navigatori, ma di indirizzarli alle pagine interne dove possono trovare il contenuto adatto.
In fondo, qualcuno ormai sostiene che non si parla più di motori di ricerca, ma… motori di risposta!