Avete presente quando chiedete al vostro amico “smanettone” dei consigli per l’acquisto di un nuovo computer o quando lo zio appassionato di fotografia vi suggerisce una nuova macchina fotografica? Ecco in quel caso lo zio e l’amico sono per voi degli influenzatori. Sono persone che per interessi hanno un grado di informazione e conoscenza più alto della media riguardo ad un tema specifico e sono in grado di apparire agli altri come un soggetto competente nel suggerire soluzioni ad un problema.
Per approfondire il tema proviamo ad immaginare un appassionato di tecnologia fan di Apple e nello specifico di Iphone. Questa persona probabilmente conoscerà il giorno preciso in cui uscirà il nuovo modello o l’aggiornamento del sistema operativo con tutte le sue caratteristiche innovative. Gran parte della fatica di cercare informazioni molto dispendiose in termini di tempo voi, nel momento in cui gli chiedete un consiglio, riconoscendogli il ruolo di adottatore precoce, le delegherete al suo trasferimento di conoscenza.
Online basti pensare che negli Stati Uniti c’è una statistica molto interessante che dice che il 96% di tutte le mamme on line che effettuano un acquisto, sono influenzate delle opinioni di altre mamme on line che sono le mamme influencer.
In gnerale nel mondo il 90% delle persone è influenzato dal rimanente 10%. Viene da se che il nostro compito come azienda è capire chi è per noi quel 10% e fornire loro informazioni di prima mano consci che hanno un pubblico a cui parlare e che non sono il cliente medio ma un cliente molto esigente e precoce.
“Influencer” è un breve documentario che esplora ciò che significa oggi essere un fattore di influenza e di come le tendenze e la creatività diventi contagiosa nella musica e nella moda.
Diretto da Paul Davis Rojanathara e Johnson, il film è una Polaroid dei creativi influenti di New York (pubblicità, design, moda e spettacolo), che stanno plasmando la cultura pop di oggi.
L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere.