Le persone hanno sempre meno tempo…

Ormai in moltissimi settori il primo competitor ha un nome ben definito: è il TEMPO.

…Non abbiamo più tempo per leggere un giornale, per andare in palestra, per scoprire un sacco di cose che il mondo di oggi ci offre….le ore passano veloci, minuto per minuto e i giorni volano!

Sono uno positivo e ogni giorno son sempre più entusiasta di quanto sia fantastico avere nuovi strumenti a nostra disposizione che ci rendano più vicini, più connessi, con più cose da scoprire e allo stesso tempo sempre più affamati di tempo!

Perciò se state pensando al futuro del retail, delle vendite al consumo, a mio avviso, la prima cosa che dovete fare è pensare al Tempo!

A come sia possibile soddisfare vecchie e nuove esigenze mentre le persone fanno altro o a come ottenere valore dal tempo perso.

Dovete pensare in pratica a due driver che io chiamo:

Proximity – make two things in the same time

Pensate alle stazioni di servizio, a quanto sia comodo (ed ormai usuale) bersi un caffè o comprare un giornale, mentre si fa rifornimento.
Oppure a quanto sarebbe bello acquistare la colonna sonora di un film o il pezzo di una pubblicità semplicemente con un click dal vostro televisore.

Molte di queste cose sono già realtà, ma ci sono infinite opportunità di sviluppo per il retail.

Captive – get value from wasting time

Pensate a tutte quelle situazioni d’attesa, dove non avete scelta, dovete aspettare e vi sentite quasi “imprigionati”:
in aereo, in treno, in auto nel traffico, in ascensore, nella sala d’attesa del medico, dell’aeroporto.…
Sono infinite possibilità per il retail.
Alcune di queste sono realtà:
“Fundamentally we’re an airline with a retail tail,” dice Michael Cawley, deputy chief executive of Ryanair.

Altre sono ancora tutte da studiare…ma una cosa è certa quando le persone sono obbligate a perder tempo, hanno più voglia di ascoltare, sono “meno cieche”, sono più disposte a scoprire cose nuove…

…perché oggi è la conoscenza la nostra droga e quando il nostro cervello riposa, quasi, quasi ci sentiamo male.