Spesso in periodi di rallentamento economico, come l’attuale, le aziende vedono nel taglio dei costi la soluzione temporanea più efficace. Il budget di marketing è di conseguenza uno dei primi ad essere messo a rischio.

Se i concorrenti stanno tagliando i budget di marketing, licenziano e sono concentrati sulla riduzione delle spese, che dobbiamo fare?

La storia ci insegna che proprio in contingenze come quella odierna, scelte coraggiose finalizzate a lasciare integro il budget di comunicazione si possono rivelare altamente strategiche per le aziende.

Questo perché innanzitutto è dimostrato che uscire dalla scena comunicativa e perdere il contatto tra il marchio e il proprio pubblico è una scelta molto delicata. Il risparmio iniziale è infatti inferiore al costo che questo stesso marchio dovrà poi affrontare per ricostruire la relazione negli anni a seguire.

Inoltre il rallentamento economico ha effetto sugli equilibri di mercato: molti brand scompaiono dalla scena comunicativa e quelli che restano hanno la possibilità di ottenere una share of voice più alta a parità di investimento. Se c’è meno rumore di fondo sarà più facile far sentire la propria voce e consolidare la propria presenza nella mente dei consumatori.

Mantenere intatti i budget di marketing e guadagnare gli spazi lasciati dai concorrenti è quanto, in passato, durante la depressione economica, alcune aziende come ad esempio Kellogg’s, hanno fatto e ancora oggi conservano un’indiscussa posizione di leadership.

Oggi più che mai è opportuno studiare strategie di comunicazione che consentano di mantenere viva la relazione con i propri consumatori e rafforzare il proprio posizionamento di marca.

Ed è in particolar modo il momento di puntare sul passaparola, ad oggi lo strumento più efficace per promuovere prodotti e servizi, che trova nel Web 2.0 terreno particolarmente fertile.