Avete visto il video Yes we can? E’ il video di Will.i.am con le immagini del discorso di Barak Obama. Se non l’avete visto cliccate qui e prendetevi cinque minuti per guardare un assaggio di comunicazione post-tecnocratica. L’ispiratore dei Black Eyed Peas ha recuperato il video del discorso del New Hampshire e ne ha fatto una canzone coinvolgendo gli amici del cuore (fra gli altri John Legend e Scarlett Johansson). Parlare di successo rende poco l’idea: 5,5 milioni di download da youtube in poche settimane, senza contare il sito ufficiale del video e le tante repliche, sempre su youtube. Insomma, di che scalare le classifiche delle hitparade. Quanto al discorso originale, di download ne conta più o meno 700.000.

Il talentuoso Will.i.am ci dà qualche indicazione utile su cos’è la creatività in versione 2.0. Il video è il manifesto di una creatività orizzontale, connettiva, che prende a prestito i contenuti più diversi lasciandoci stupefatti se non altro per la velocità di esecuzione (48 h, a quanto riferisce il suo blog).

E’ il manifesto di una comunicazione che gioca sempre di più sul registro dell’emozione e del coinvolgimento. Che garantisce un supplemento d’anima a parole e numeri.

La scienza, la tecnologia, la politica hanno le loro ragioni, ma per entrare nel cuore della gente hanno bisogno di linguaggi universali. Yes we can è l’ultimo sigillo di una serie illustre di progetti di successo. Per combattere il global warming un film (An Unconvenient Truth) è valso più dei rapporti delle nazioni unite; per capire il dramma del Vajont uno spettacolo di teatro ha contato più di tante perizie controfirmate; per decifrare la mala economia della camorra napoletana il docu-libro Gomorra ha funzionato molto meglio di tanti saggi di sociologia criminale.

Via First Draft.